Microsoft ha lanciato una forte offensiva legale contro TomTom. La denuncia, già depositata e resa nota con comunicato ufficiale, contesta a TomTom la violazione di 8 brevetti, la natura dei quali ha attirato tante attenzioni sul caso da andare al di là della sola questione diretta tra i due gruppi. Degli 8 brevetti, infatti, 5 riguardano il mondo del computing “in-car”, mentre 3 brevetti coinvolgono direttamente Linux. Le speculazioni relative ad una nuova sfida di brevetti tra Microsoft e Linux, però, sembrano al momento sopite dalle dichiarazioni che trapelano da Redmond: per ora la questione è limitata a Microsoft e TomTom.
Spiega Microsoft tramite Horacio Gutierrez, consigliere generale per la proprietà intellettuale: «abbiamo stabilito un programma per le licenze della proprietà intellettuale, ed i brevetti coinvolti in questo casi, relativi alle tecnologie di navigazione in automobile ed altre funzionalità di computing, sono state licenziate da molti altri. In casi come questo, quando un accordo di business ragionevole non può essere trovato, non abbiamo scelta che perseguire le vie legali per proteggere la nostra innovazione ed i nostri partner che hanno la licenza. Altre compagnie che usano i brevetti Microsoft hanno la licenza e noi stiamo chiedendo che TomTom faccia lo stesso».
Il caso è del tutto chiaro, insomma: tra le parti non si è potuto trovare un accordo ed ora Microsoft fa la voce grossa dopo che «per oltre un anno» le trattative non hanno restituito risultato alcuno. Microsoft spiega peraltro di essere disponibile a non andare fino in fondo in questa vicenda, e di essere aperta ad una risoluzione extra-giudiziaria che sfoci in un accordo per le licenze annoverate nel caso.
Il documento della denuncia è disponibile online (pdf) ed elenca i brevetti coinvolti. I primi 5 sono specifici della natura del TomTom come navigatore per veicoli automobilistici:
- 6,175,789: il brevetto, che risale al 1999, descrive un sistema a piattaforma aperta per il computing in automobile;
- 7,054,745: il brevetto, che risale al 2006, descrive il metodo per la navigazione e la generazione di una guida vocale che indichi al guidatore la direzione da prendere volta per volta;
- 6,704,032: il brevetto, risalente al 2004, descrive il metodo per interfacciare gli input dell’utente con gli oggetti presenti sulla grafica del dispositivo;
- 7,117,286: il brevetto, risalente al 2006, descrive una serie di configurazioni nell’uso di dispositivi portatili in integrazione con altri dispositivi quali car stereo o dock di alloggiamento;
- 6,202,008: il brevetto, risalente al 2001, descrive un sistema di computing per veicoli integrante connettività wireless utile a connettere il dispositivo con la rete internet;
Gli ultimi tre brevetti sono invece maggiormente specifici nell’adozione di Linux su TomTom, e pertanto tirano in ballo considerazioni e ripercussioni differenti:
Le parole di Horacio Gutierrez a CNet sembrano comunque per il momento tenere Linux fuori dai guai: il responsabile Microsoft pone un distinguo, spiegando che c’è modo e modo di implementare il kernel Linux nei prodotti in distribuzione. Il caso TomTom, evidentemente, sarebbe specificatamente doloso. Gutierrez parla esplicitamente di «apprezzamento e rispetto per la comunità open source», ma non cancella gli scontri del passato adducendo al fatto che l’open source è comunque parte dell’industria e come tale deve rispettarne le regole. Lo scontro non termina, insomma, ma non sembra essere il caso Tom Tom quello che risolleverà le eterne diatribe nello scontro dialettico tra le parti circa l’ipotetica violazione di brevetti. C’è chi, comunque, parla dei brevetti relativi al filesystem FAT come di un vaso di Pandora: se Microsoft iniziasse davvero a battere i pugni per far rispettare il brevetto potrebbe coinvolgere Kindle, Android e quanti altri prodotti concorrenti. Si aprirebbe, nel caso, una guerra dai contorni difficili da definirsi.