Negli stessi giorni in cui Google ha sperimentato un raro stop dei propri meccanismi “cloud” che reggono il servizio Google Docs, anche Microsoft ha dovuto sperimentare una improvvisa interruzione dei propri servizi online.
Il problema ha gravato sui servizi Microsoft per circa tre ore per poi essere poco alla volta ripristinato tassello dopo tassello su base internazionale. Vari i siti coinvolti: da Office 365 a Hotmail, da SkyDrive a variegati servizi Windows Live. Lo stop è stato immediatamente tramite blog ufficiali e Twitter, ma ha richiesto un difficile intervento di monitoraggio per risalire alla fonte del problema e cercare una risoluzione.
Secondo quanto comunicato a bocce ferme, Microsoft avrebbe identificato l’origine dell’intoppo in un disservizio a livello di DNS. Una volta identificato l’errore, però, è stato necessario attendere la propagazione dei nuovi termini prima di veder recuperate le piene funzionalità del servizio.
Non è la prima volta che si ferma Office 365, non è la prima volta che si verifica un intoppo nel cloud Microsoft e soprattutto non è la prima volta che il cloud computing in generale manifesta improvvise debolezze alla luce di una varietà di possibili cause. Comunicazione e trasparenza sono le prime “patch” da utilizzare, ma per favorire la piena imposizione del nuovo verbo al mercato occorrerà garantire affidabilità assoluta in ogni condizione ed in ogni circostanza. Ad oggi le incertezze sembrano essere ancora varie ed equamente distribuite tra i vari vendor impegnati nel comparto.