Microsoft faceva pressione sulle aziende Hi-Tech per sbarazzarsi dei concorrenti più pericolosi. Questo emerge da una lettera di Bill Gates a Intel del 1990. Microsoft rischia ora di cadere in nuovo guaio giudiziario a sole 24 ore dalla sentenza di colpevolezza emessa in sede di commissione antitrust dell’Unione Europea.
Il caso sorge in seguito al deposito di una lettera presso la corte di Minneapolis, in cui è in corso un’azione collettiva di consumatori contro Microsoft stessa, da parte dell’attuale presidente di Intel Andrew S. Grove. La lettera risulta essere stata inviata nel 1990 da Bill Gates in persona al gruppo Intel con un preciso fine comunicativo: ogni finanziamento Intel all’azienda Go Corporation sarebbe stata interpretata come un approccio di politica aggressiva nei confronti di Microsoft. Con le conseguenze del caso.
Go Corporation è una piccola azienda della Silicon Valley che ai tempi progettava di investire la propria attività nel settore dei palmari. L’uso di hardware di concezione Intel avrebbe aperto all’azienda vicina un nuovo mercato dalle buone prospettive. A questo punto Microsoft preannuncia investimenti simili sfruttando la piattaforma Windows, blocca Go Corporation e gli investimenti Intel, infine annulla ogni progetto prima di portarlo a qualsivoglia risultato. Tali retroscena emergono dai suggerimenti di Jerry Kaplan, co-fondatore Go Corporation, chiamato alla sbarra per testimoniare sul caso.
Stacy Drake, portavoce Microsoft, sminuisce l’accaduto denunciando la decontestualizzazione di una lettera disalente ormai a 14 anni prima. Ad aggravare la situazione giuridica di Microsoft è però la dimostrazione di come l’azienda sarebbe stata in possesso di documenti strategici e segreti dell’azienda rivale, documenti grazie ai quali l’impero di Bill Gates sarebbe stata in grado di tarpare le ali all’emergente Go Corporation attirando gli investimenti e chiudendo la strada alla concorrenza.