Microsoft ha diramato un comunicato ufficiale in risposta alle accuse provenienti dalla Commissione Europea circa la presenza del Choice Screen sui terminali Windows 7 SP1 presenti sul mercato del vecchio continente. E non è una risposta improntata all’ostruzionismo: Microsoft fa ammenda, conscia da settimane della situazione in atto, ed in virtù del problema rilevato propone immediatamente un modo per uscire dall’impasse ed evitare possibilmente la scure dell’antitrust comunitaria. E fornisce un dato oggettivo immediato: i computer coinvolti dal problema sono complessivamente 28 milioni.
Le parole di Joaquin Almunia, del resto, sono state immediatamente molto dure, alludendo ad una fiducia tradita che ora andrà incontro, se il dolo fosse comprovato, a sicura sanzione. Microsoft punta proprio su questo punto per scappare al mirino dell’antitrust: non si tratta di dolo ma di errore, l’azienda è pronta a correttivi immediati e, soprattutto, c’è già in ballo una controproposta per dare fin da subito una direttrice costruttiva allo scontro tra le parti. Nello specifico, queste sono le puntualizzazioni provenienti dal gruppo:
- Microsoft ha saputo del problema in data 2 luglio ed ha iniziato immediatamente i test per aggiornare i sistemi in difetto, sui quali il Choice Screen non compariva in violazione delle imposizioni della Commissione Europea. Il giorno successivo l’update è stato immediatamente rilasciato ed entro la settimana tutti i pc sul mercato saranno raggiunti ed aggiornati: il Choice Screen sarà nuovamente ovunque e già ad oggi è stato raggiunto il 90% dei dispositivi;
- Il gruppo preannuncia indagini interne (da parte di consulenti esterni ed imparziali) per capire la natura dell’errore e quali possano essere le responsabilità relative;
- Microsoft si dice disposta ad una estensione del “Compliance Period”: se negli ultimi 5 mesi il Choice Screen non è comparso, il gruppo si dice disposto ad estendere di 15 mesi le tempistiche inizialmente previste. Il gruppo rimette comunque alla Commissione Europea ogni decisione nella piena consapevolezza della possibilità di nuove sanzioni.