Secondo quanto riportato dal The New York Times, Steve Ballmer e Shantanu Narayen, rispettivamente CEO di Microsoft e Adobe, si sarebbero incontrati in gran segreto per elaborare una strategia anti-Apple. E fra le varie proposte, vi sarebbe anche la possibilità che Adobe venga acquisita da Redmond.
I contrasti tra Microsoft e la Mela sono ormai noti a tutti e, nell’ultimo tempo, si sono accentuati con l’agguerrita campagna “PC versus MAC“. Anche il rapporto tra Cupertino e Adobe non sta attraversando buone acque, dopo che Steve Jobs ha deliberatamente deciso di escludere Flash dai dispositivi iOS. A questa scelta sono susseguiti dei lunghi, e a tratti infantili, attacchi fra le due società. Apple non ha ceduto minimamente alle richieste di Adobe, ribadendo come Flash occupi inutilmente tutte le risorse CPU dei Mac e, di conseguenza, è fuori questione il suo arrivo sui device mobile.
A questi tafferugli, si aggiunga anche il terrore di Adobe nei confronti di HTML5, standard invece accolto a braccia aperte da Apple, teoricamente in grado di uccidere definitivamente Flash e i suoi derivati.
Date queste premesse, un accordo fra due nemici per battere Cupertino appare più che plausibile. Di primo acchito, e senza purtroppo aver accesso ai contenuti di un eventuale accordo, sembra che a trarne vantaggio sarà principalmente Microsoft: Redmond potrebbe ottenere gran giovamento da una softwarehouse importante come Adobe, diffusa a livello professionale in tutto il mondo grazie alle proprie suite creative. Adobe potrebbe ottenere la sicurezza di un gigante sulle proprie spalle ma, allo stesso tempo, l’eventuale integrazione con servizi esclusivi Windows sarebbe potenzialmente in grado di ridurre la qualità dei propri software.
In tutto questo, però, Apple non appare minimamente preoccupata. Il software Adobe presumibilmente continuerà a vivere anche per piattaforme Mac e, per quanto concerne iOS, Cupertino non sembra affatto intenzionata a cedere: HTML5 è ormai avanzato e autosufficiente, così come dimostrato da iAd. Basta, infatti, intrattenersi pochi minuti con uno di questi advertising immersivi per accorgersi che di Flash presto nessuno ne sentirà la mancanza.