Forse c’era da aspettarselo. Dopo aver opposto un altezzoso diniego alle “avances” di Microsoft, che era arrivata ad offrire ben 47,5 miliardi di dollari, caldeggiando invece l’avvento di Google, che si è ritirata dall’operazione viste le avverse opinioni dell’anti-trust statunitense, ecco che ora Yahoo torna sui suoi passi e invita Microsoft a rifarsi avanti.
E lo fa attraverso il suo numero uno, Jerry Yang, proprio lo stesso che lo scorso Maggio aveva giudicato “ridicola” l’offerta proveniente da Redmond e che aveva espresso un’inclinazione più naturale della sua azienda verso Google; ora è proprio lui a definire l’acquisto di Yahoo da parte di Microsoft “una buona idea”. Forse una buona idea per lui che aveva rassicurato gli azionisti a Maggio sicuro dell’accordo con Google e che ora si ritrova a fare i conti con queste sue promesse.
Era altresì presumibile che la risposta di Microsoft sarebbe stata, giunti a questo punto, negativa verso la proposta in questione, e puntualmente Steve Ballmer ha confermato tale previsione, forse per spuntare un accordo economico migliore rispetto a quello proposto a Maggio.
In periodi di profonda crisi economica come il presente una situazione del genere espone Yahoo a rischi di ridimensionamento societario dopo quello di dipendenti già avvenuto lo scorso Gennaio; è auspicabile che tali difficoltà non portino alla dispersione delle tecnologie e del “know how” della compagnia californiana, un patrimonio che non dovrebbe essere sprecato.