Microsoft/UE, la guerra da 1,86 mld di euro

Microsoft non smette di fare appelli contro le decisioni dell'UE e ad ognuno di questi la multa lievita per il mancato adeguamento alle decisioni della commissione europea. Ma nessuna delle due parti sembra dare cenni di resa
Microsoft/UE, la guerra da 1,86 mld di euro
Microsoft non smette di fare appelli contro le decisioni dell'UE e ad ognuno di questi la multa lievita per il mancato adeguamento alle decisioni della commissione europea. Ma nessuna delle due parti sembra dare cenni di resa

I rapporti tra Microsoft e l’Unione Europea non si possono certo definire rosei, la commissione antitrust dell’UE ha infatti in più occasioni bastonato la compagnia di software statunitense, con multe record come quella da 899 milioni di euro. Ma il gruppo di Redmond non ci sta.

«Eccessiva e sproporzionata»: così è stata ufficialmente definita dal gruppo una volta guidato di Bill Gates la multa inflitta dall’Unione nello scorso febbraio. Il crimine di cui si sarebbe macchiata è di non essersi adeguata alle regole che precedentemente le erano state imposte dall’antitrust nel 2004. La società di Redmond infatti avrebbe dovuto rendere disponibile a tutti i competitor la documentazione sul funzionamento dei propri sistemi per permettere un’integrazione ottimale delle loro applicazioni.

Se si sommano tutte le multe che Microsoft ha rimediato dall’Unione Europea si arriva a quota 1,68 miliardi di euro, tutto per l’accusa di abuso di posizione dominante. Gran parte della cifra non è nemmeno parte della multa iniziale, ma accumulata con le sanzioni imposte per non essersi adeguata alle decisioni della commissione.

Da Redmond chiaramente non la vedono nello stesso modo: «La commissione non ha tenuto conto che la decisione presa prevedeva unicamente le royalties stabilite da Microsoft per una sola particolare licenza» è quanto riporta la Reuters dell’arringa difensiva della compagnia «Inoltre Microsoft si è anche vista negare il diritto di essere ascoltata».

Ad ogni modo la storia non è destinata ancora a finire qui: nei mesi scorsi, infatti, la più grande compagnia di software al mondo aveva fatto sapere che sarebbe ricorsa in appello ancora una volta per cercare di dimostrare l’ingiustizia delle sanzioni applicategli.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti