Una banda di truffatori arriva all’aeroporto JFK di New York. Utilizzando i mezzi trovati sul posto, ed accedendo tramite un ingresso meno sorvegliato degli altri, riescono a spostare vari pallet di materiale, portandolo via senza colpo ferire e mettendo così a segno un furto destinato a far parlare di sé. Su quei pallet, infatti, non c’era merce qualunque: c’erano migliaia di iPad Mini appena arrivati dalla Cina e pronti ad essere consegnati agli acquirenti che ne avevano ottenuta la prenotazione.
Come in un film, meglio che in un film. Ci sono tutti gli ingredienti, insomma, per mettere nelle mani di Martin Scorsese il canovaccio di Goodfellas 2, continuazione del primo premiato film ambientato proprio all’aeroporto JFK di New York. Tutto sembra in effetti pensato per riambientare la trama di allora ai giorni d’oggi: stessa l’azione, stessa l’ambientazione, stessa la conclusione. Stessa anche la scenografia: l’edificio 261 del furto da 5 milioni di dollari alla Lufthansa è oggi il luogo reale del furto degli iPad e, benché il danno economico sia minore, simbolicamente fa probabilmente ancor più rumore rispetto a quanto immaginato nella pellicola.
Le cronache parlano di 3600 iPad Mini rubati, per un controvalore di circa 1,5 milioni di dollari: due pallet su cinque sono stati caricati sul rimorchio in dotazione, mentre altri tre sono stati abbandonati sul posto dopo che alcuni operai hanno notato i movimenti sospetti in atto.
Il furto è andato comunque a buon fine. 3600 iPad Mini sono in circolazione senza passare per i canali ufficiali. Migliaia di utenti dovranno aspettare più del previsto per avere in mano il proprio device. E Martin Scorsese ha invece la ghiotta opportunità di mettere nero su bianco un sequel di sicuro interesse.
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