Il terzo miglior sito corporate al mondo è italiano: la classifica è quella redatta da Forbes sulla base del BowenCraggs Index Score e vede la bandiera del nostro paese sul podio grazie agli sforzi che da anni porta avanti il team comunicazione del gruppo Eni.
Nestlé ha il miglior sito corporate al mondo: 216 i punti totalizzati dal gruppo nella speciale classifica. In seconda posizione figura il gruppo Bayer con 211 punti. Eni sfiora la seconda posizione con 209 punti ed è tallonata dai 208 di BP e dai 207 di GSK. Google è in 21esima posizione, IBM in 23esima, Microsoft in 24esima. Non figurano altre italiane nelle prime 30 posizioni.
Per redigere la classifica, Bowen Craggs & Co. stila un report da 10000 parole per descrivere come sia sviluppato il sito web corporate (ad oggi ancora la maggior fonte di informazione dell’azienda verso i propri stakeholder esterni). Per quanto riguarda Nestlé, ad esempio, è premiato il modo in cui il sito è usato per dar fiato ai propri argomenti, trasformandolo in un vero e proprio strumento di reputation management. Per il gruppo, al centro di infinite polemiche in qualità di multinazionale attiva nel mondo dell’alimentare, la difesa della reputazione è del tutto centrale e il sito corporate è utilizzato in modo magistrale tanto da meritare la prima piazza.
La tedesca Bayer è premiata invece per la grande qualità tecnica riversata sul sito stesso: design e tecnologia diventano il viatico per offrire un alto numero di informazioni circa il core business aziendale, riuscendo così a comunicare in modo efficace una molte di informazioni spesso troppo ampia per riuscire a mantenere ferma qualità nello scambio dialogico con il mondo esterno.
Particolarmente prestigiose sono le parole usate da Forbes per descrivere la terza piazza di Eni: «Meno nota a livello internazionale rispetto ai competitor Shell e BP, il sito è focalizzato sul raccontare al mondo che Eni esiste e conta, e contribuisce alle cause della cultura italiana». Viene premiato insomma non soltanto il modo di comunicare, ma anche il messaggio e la strategia che vi soggiace: nonostante dimensioni relativamente inferiori rispetto ad altri gruppi di caratura internazionale, a Eni viene riconosciuto un maggior spessore comunicativo ed una maggior qualità nel dar forma ad un messaggio che si faccia portatore di valori e di impegno sociale.
Per molti versi il giudizio positivo nei confronti del sito Eni era già stato anticipato in occasione della presentazione del progetto Eniday, quando David Bowen ricordò come prudenza nella forma e radicalità nel contenuto siano fondamentali per la corretta trasmissione del messaggio aziendale. Lo storytelling è in tal senso uno strumento cruciale poiché avvicina le parti e consente di comunicare valori oltre che informazioni: pochi mesi più tardi è proprio questo aspetto a consentire ad Eni di salire sul podio tra i migliori siti corporate di tutto il mondo.
Va ricordato come a fine 2015 al sito Eni era già stata riconosciuta per la terza volta consecutiva il premio Webranking per i migliori siti corporate italiani. Il riconoscimento tra i confini nazionali ha trovato dunque una propria contestualizzazione e conferma anche a livello internazionale, avvalorando una volta di più l’impegno che il mondo aziendale italiano sta infondendo nel tentativo di sfruttare la comunicazione come asset aziendale vero e proprio, come cardine di impresa e non soltanto come orpello frutto di superficiali tecno-entusiasmi.