La notizia non è nuova, ma nelle ultime ore si è arricchita di un risvolto probabilmente nuovo per le cronache del web: la famosa “Million Dollar Homepage” con cui un ragazzo è riuscito a racimolare 1 dollaro per ogni pixel è stata attaccata a scopo di estorsione. Quello che sembra essere un mondo teoricamente lontano è piombato invece sul web e proprio partendo dalla notorietà della pagina da un milione di dollari: il racket si è fatto vivo nel digitale ed ha attaccato affondando la pagina (il cui funzionamento è stato ora ripristinato e può continuare a macinare la media di 500.000 visitatori unici giornalieri).
Distribuited Denial of Service (DDoS), questa l’arma usata dagli estorsori (espediente peraltro non nuovo: trovano sempre nuove conferme le teorie secondo cui la creazione di nuovi pc “zombie” sia utile proprio a questo scopo). Il 12 Gennaio si è diffusa la notizia dei primi attacchi alla pagina: rallentamenti, sporadici blocchi, il tutto durato per varie ore con gravi problemi di navigazione su una pagina che in pochi giorni era diventata una autentica miniera d’oro. La conferma del DDoS è arrivata direttamente dal titolare della pagina, il giovane studente Alex Tew, il quale ha inoltre sottolineato come l’FBI fosse al lavoro per scoprire i responsabili dell’attacco.
A distanza di pochi giorni spunta l’ombra delle tangenti: alcuni messaggi inviati ad Alex Tew avrebbero chiesto dapprima poche migliaia di dollari minacciando il DDoS, ma il primo ultimatum era passato senza problemi. La seconda minaccia aveva alzato il prezzo della tranquillità a 50.000 dollari, e questa volta l’ultimatum è stato accompagnato da un massiccio attacco che ha paralizzato il server ospitante la pagina (emblematico in tal senso lo schema riassuntivo dell’attività del server negli ultimi giorni proposto da Netcraft).
L’ipotesi del racket è stata proposta dalla BBC, a cui Tew avrebbe dichiarato a proposito dei tentativi di estorsione: «ho risposto a nessuno di loro, non ho intenzione di dare loro alcuna soddisfazione e certamente non intendo pagare alcunché». Il server ospitante la Million Dollar Homepage è gestito in Virginia da Sitelutions e gli attacchi risultano, secondo le prime ipotesi, essere giunti da territorio russo.