Il neo ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha finalmente toccato l’argomento della digitalizzazione del Paese, rispondendo di fatto a chi in questi giorni era rimasto deluso della mancanza di riferimenti a incentivi per la banda larga e le TLC nella manovra economica del Governo Monti. Durante un’audizione alla Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero, il Ministro Passera ha sottolineato come l’Italia debba diventare protagonista sul tema dell’Agenda digitale europea e che gli investimenti nelle telecomunicazioni sono uno dei tre punti centrali del suo programma di lavoro.
Su come sviluppare le reti in fibra ottica di nuova generazione, le così dette NGN, il Ministro Passera sembra avere le idee ben chiare.
Per il Ministro nelle grandi città le aziende di telefonia possono fare da sole, questo perché sarebbero comunque poi garantiti sicuri rientri economici agli investimenti fatti. Discorso diverso per quanto riguarda le zone digital divise, le così dette aree a fallimento di mercato, dove gli investimenti sarebbero a perdere.
Qui il Ministro sottolinea come lo Stato disponga già di un’azienda, la Infratel, che potrebbe tranquillamente posare la fibra passiva nelle zone ad alto digital divide e che ben difficilmente verrebbero toccate dai provider nostrani.
Inoltre il Ministro afferma di voler superare velocemente il digital divide che attanaglia da troppo tempo molte zone d’Italia.
Da queste dichiarazioni si può capire quindi che in sintesi la ricetta del Ministro Passera per lo sviluppo della banda larga in Italia sia quella di dare carta bianca agli operatori per quanto riguarda le aree del Paese dov’è possibile avere un certo ritorno economico e di affiancare Infratel e dunque lo Stato per colmare il digital divide nelle aree a fallimento di mercato.