L’Europa e i suoi 27 governi devono stringere una rete di sicurezza per i minori esposti ai pericoli del web: oggi Internet è ampiamente accessibile anche ai più piccoli ed è altissimo il rischio che si imbattano in episodi di cyberbullismo e di pedopornografia. Per questo il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza la relazione sulla “tutela dei minori nel mondo digitale” preparata dalla deputata del Pd Silvia Costa.
Silvia Costa auspica che «la responsabilità sulla tutela dei minori a fronte dei cyber-reati sia presidiata dalle forze dell’ordine» e osserva come:
«La penetrazione di Internet tra i bambini e gli adolescenti europei è cresciuta in misura esponenziale, con una velocità che supera la capacità del legislatore, tanto nazionale che europeo, di stare al passo con le problematiche che essa pone».
Da qui ne derivano i pericoli per i più piccoli. In occasione della firma della Dichiarazione congiunta UE-USA sulla sicurezza dei minori online, Neelie Kroes ha affermato che «proteggere i bambini è una priorità per tutti noi. Siamo tutti consapevoli dei rischi che i minori devono affrontare online e tutti noi vogliamo evitarlo, ma vogliamo farlo senza perdere i vantaggi di un mondo aperto e innovativo come quello online». Il 38% dei minori con un’età compresa fra i 9 e i 12 anni e il 77% di quelli fra i 15 e i 16 anni hanno un profilo Facebook e trascorrono in media un’ora e mezza al giorno online. Il 15% dei ragazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni riceve qualche tipo di proposta sessuale sul Web e il 34% si imbatte in contenuti di cybersesso senza averli cercati.
A favore dell’iniziativa proposta da Costa si sono schierati sia Idv che Pdl. Secondo Neelie Kroes, non si deve vietare ai minori di andare online, piuttosto cercare di creare un ambiente che sia il più sicuro possibile, uno spazio in cui i più piccoli possano apprendere, esplorare e giocare senza alcun rischio.