In tutto il mondo milioni di studenti, dalle elementari al liceo, faticano ogni giorno sui libri di storia, spesso interrogandosi sull’utilità di imparare date, fatti, guerre riportati nei loro testi scolastici e che riguardano periodi e personaggi lontani nel tempo e dalla loro realtà quotidiana. Molte volte si domandano a che serve studiare eventi che non li coinvolgono in prima persona. Il web, con la sua portata innovativa, ha rivoluzionato anche il concetto di storia.
Sul sito Miomi.com la storia non viene intesa più come ricostruzione e narrazione di eventi di grande importanza a livello collettivo, come selezione “arbitraria” di fatti da parte degli storici, ma come la possibilità da parte di tutti di lasciare tracce di sé attraverso la registrazione di aspetti, episodi della propria vita, scegliendo fra diverse modalità: testo, immagini, video o audio.
Thomas Whitfield, uno dei fondatori di Miomi, ha espresso la novità apportata dal web 2.0 riguardo al modo di intendere la storia, con delle parole molto precise:
Miomi rende democratica la storia
La storia di tutti quindi, ma anche la storia alla cui costruzione tutti possono collaborare. Infatti gli utenti possono esprimere il loro giudizio positivo o negativo sui momenti personali della storia altrui creati su Miomi.
Il web offre quindi la possibilità di interagire con un libro di storia che, ormai, è davvero lontano dalla staticità dei tradizionali testi che parlano in modo austero delle guerre puniche, di Carlo Magno, della scoperta dell’America o dei conflitti mondiali.