MirrorAble è l’alter-ego di Black Mirror: l’altra faccia della medaglia, la versione opposta, la dimensione rovesciata. MirrorAble è infatti un’idea che nutre la fiducia nell’innovazione, poiché mette la tecnologia al servizio della persona e non viceversa. MirrorAble deve quindi diventare un esempio, deve tracciare un solco per molte altre idee. E per capire il perché, occorre anzitutto partire dal principio.
Dove nasce MirrorAble?
MirrorAble è un progetto che vedrà ufficialmente la luce a fine 2016, ma che nasce da lontano. Nasce dalla reazione di due genitori (Roberto D’Angelo e Francesca Fedeli) che hanno usato le proprie competenze e la propria energia per cercare nell’innovazione un modo per uscire da un trauma. Il trauma è quello del piccolo Mario, che prima ancora di nascere doveva già fare i conti con un ictus che avrebbe potuto comprometterne le capacità motorie. Se oggi è possibile usare il verbo “avrebbe” è perché nel frattempo Roberto e Francesca non si son persi d’animo, hanno tirato in ballo i maggiori talenti sul tema dell’ictus perinatale ed hanno dato vita ad una serie di iniziative propedeutiche allo sviluppo di MirrorAble.ht
Fightthestroke, anzitutto: la narrazione nasce con un libro (“Lotta e sorridi”), con uno spazio sul palcoscenico del TED, con una raccolta fondi e con tutta l’energia di un team che è andato creandosi attorno alla famiglia di Mario. Poi c’è stato il Call4Brain 2015, quando ancora una volta si è riusciti a calamitare idee e prospettive all’interno di un evento di relazione e condivisione. Venerdì 2 dicembre 2016 sarà il turno di Call4Brain 2016, dopodiché il taglio dei nastri sarà pronto: entro dicembre MirrorAble potrà dare il via alle trasmissioni.
Call4Brain 2016: venerdì 2 dicembre, Milano
Cos’è MirrorAble?
MirrorAble (patent pending) è una piattaforma interattiva che consente un modello unico di terapia riabilitativa a domicilio, appositamente studiato per rispondere alle esigenze dei bambini che hanno subito danni cerebrali in una fase molto precoce della loro vita, con impatti a livello motorio.
Una “piattaforma interattiva“. Grazie a MirrorAble è possibile far interagire i bambini in modo naturale con uno schermo, sapendo che al di là del display ci sono altri bambini ed una miriade di sistemi di monitoraggio. Quel che si vuole ottenere è una sorta di luogo virtuale di gioco, all’interno del quale le interazioni sono però controllate per far sì che si possano raccogliere dati (in modo continuativo e senza turbare in alcun modo il bambino) utili alla riabilitazione.
Il principio su cui si basa MirrorAble è quello dei neuroni specchio: il segreto sta nella «capacità di stimolare la plasticità del sistema motorio […] semplicemente guardando delle video-storie ed esercitandosi con altri bambini con bisogni simili». Il bambino gioca nel suo ambiente naturale, con i propri giochi, circondato dalla propria famiglia: il contesto è quello ideale. MirrorAble è la piattaforma che consente i test in questo contesto, sfruttandone le peculiarità per proporre test e interazioni in grado di valutare (sotto stretta osservazione di personale esperto) i progressi, le lacune e tutto quanto concernente la disabilità motoria e le sue cause.
La sua natura “in the cloud” è il vero punto di forza: «ne consente la diffusione geografica ad ampio spettro, abbassando i costi di distribuzione, i dispendi di tempo per le trasferte, l’affollamento delle strutture di riabilitazione attive sul territorio. Non esclude tuttavia il ruolo dell’operatore sanitario, anzi lo potenzia, fornendogli un set di dati utile a misurare e stabilire obiettivi via via incrementali». Non solo: «MirrorAble abilita per la prima volta un processo di raccolta dati e di registro unico delle diverse casistiche, trasformandosi così in uno strumento in grado di elaborare dati e trarne evidenze statistiche utili per studiare le diverse lesioni cerebrali e sviluppare nuove strategie di riabilitazione».
MirrorAble: innovazione positiva
Black Mirror è la nota serie tv in onda su Netflix all’interno della quale le visioni distopiche del mondo prendono forma a partire da un display. In questo display l’uomo si specchia ma non si vede, si guarda ma non si trova, si cerca ma si perde. Black Mirror è, volutamente, il lato oscuro della narrazione: l’innovazione diventa devianza, la tecnologia diventa limite, la velocità del cambiamento porta le persone, e la società, a deragliare. Rappresenta un monito, sussurra il consiglio di tirare il freno, mette in guardia di fronte all’abbandono della coscienza critica al cospetto dell’invadenza della dimensione digitale.
MirrorAble è un progetto che fa esattamente il contrario, mettendo in luce il lato buono della tecnologia e le grandi potenzialità che l’innovazione è in grado di sprigionare: non uno specchio che inibisce, ma uno specchio che abilita. La forza del contrasto è nel diverso modo in cui il display viene utilizzato, riportando la tecnologia al proprio ruolo strumentale e l’innovazione alla responsabilità soggettiva delle idee e delle pulsioni. Creando un clima di fiducia nel quale l’uomo e la tecnologia trovano un equilibrio costruttivo. E MirrorAble altro non è se non il frutto della grande reazione che la famiglia di Mario ha riversato su questa progettualità, riuscendo a unire tecnologia e medicina attorno a un tavolo con l’obiettivo di trovare la chiave di volta per risolvere il problema.
Il valore dell’innovazione
E per “innovazione” va inteso un qualcosa di più ampio della sola applicazione software/hardware: in questo caso l’innovazione è un approccio olistico ai problemi, cercandone soluzioni attraverso il networking, l’interpolazione tra capacità ed esperienze, la contaminazione tra differenti background, la sperimentazione, il design. Dentro MirrorAble c’è Azure, c’è Kinect, c’è Skype, ma soprattutto c’è la capacità di creare un ambiente naturale nel quale un bambino possa rieducare i propri neuroni per riparare il danno subito. Si parte dal bambino di oggi per arrivare al bambino di domani e la tecnologia consente di delineare il tragitto migliore per fare in modo che i passi avanti siano quanto più ampi e rapidi possibile.
In questi mesi abbiamo arruolato una squadra di ricercatori, scienziati, economisti, avvocati, designer, sviluppatori e maghi per rendere migliore e sostenibile la nostra idea di abilitazione motoria.
Ad essere interessate saranno tutte quelle famiglie che intendano lavorare per migliorare il percorso di guarigione dei propri piccoli. Laddove ictus perinatale/pediatrico, paralisi cerebrali infantili o lesioni traumatiche acquisite siano entrati in casa, potrà entrarvi anche una “piattaforma interattiva” in grado di riaccendere la speranza: i neuroni specchio sono la via che il CNR di Parma ha anzitempo identificato come possibile soluzione e tra poche settimane l’Istituto di Neuroscienze del CNR taglierà i nastri al progetto pilota di MirrorAble.
MirrorAble oggi esiste grazie all’ideazione e alla promozione dell’Associazione Fightthestroke.org, ma anche grazie ai partner come Fondazione Vodafone e Only the Brave Foundation che ne hanno finanziato lo sviluppo progettuale.
Un bambino si specchierà nel display e potrà migliorare la propria vita. Al netto degli utili moniti delle visioni distopiche, è questa la tecnologia di cui abbiamo bisogno: quando è aderente all’uomo, l’innovazione non può che essere esaltazione.