Motivity è un prodotto della società italiana Aldebran, ancora in stato prototipale, utilizzato per la prima volta in occasione di V-ERAS. In origine si sarebbe dovuto trattare di un treadmill omnidirezionale attivo, nel quale cioè un meccanismo simile a quello dei tapis roulant consente di simulare correttamente una passeggiata virtuale.
A causa di vari problemi di budget, ne è stata realizzata (per il momento) solo una versione passiva, costituita da una base a forma di calotta sferica e da un anello centrale dall’altezza regolabile, posizionato attorno al bacino dell’utente. La forma curva della base e i materiali utilizzati per la verniciatura la rendono comunque adatta ad effettuare una camminata sul posto, mentre l’anello impedisce alla persona di spostarsi e cadere, costringendola a restare sempre entro la base del Motivity.
Dal momento che non è presente un meccanismo fisico per misurare lo spostamento dell’utente, il riconoscimento dei passi viene stimato tramite Microsoft Kinect. In futuro l’utilizzo di un treadmill attivo potrebbe consentire migliori performance nella navigazione. Motivity è stato utilizzato, insieme anche a Oculus Rift, per l’esplorazione dell’ambiente marziano nel contesto della missione V-ERAS promossa dall’Italian Mars Society.
MotiGravity
Motivity è stato impiegato per realizzare un dispositivo finalizzato alla simulazione dell’ipogravità marziana, portando alla progettazione di un ulteriore prodotto chiamato MotiGravity. Oltre alla struttura di base sono stati implementati dei supporti ai quali è possibile collegare l’utente tramite un cavo connesso ad una serie di pesi. Rimanendo al centro della base, la persona può continuare a muoversi, ma la forza esercitata dai pesi a cui esso è collegato contribuisce a contrastare in parte la forza di gravità terrestre, rendendo i movimenti (soprattutto quelli eseguiti in verticale) simili a quanto avverrebbe su Marte.
Come per Motivity, anche MotiGravity è stato utilizzato insieme alle altre tecnologie di V-ERAS per simulare l’esplorazione dell’ambiente marziano. È stata eseguita una missione che riproduce simultaneamente vari aspetti: non solo l’esplorazione, ma anche la comunicazione audio e l’interazione diretta con la Terra tramite lo studio di un oggetto virtuale.