Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) rappresenta una vera e propria fucina di tecnologie d’avanguardia e innovazione. Tra i progetti di ricerca più particolari e interessanti condotti dall’istituto c’è anche quello coordinato dal Skylar Tibbits, finalizzato alla creazione di una tecnologia che in futuro potrebbe essere applicata all’industria dell’arredamento: si tratta di mobili in grado di assemblarsi in modo del tutto automatico, senza l’intervento dell’uomo.
Il funzionamento è presto spiegato. In questa prima fase sperimentale, come visibile nel filmato dimostrativo in streaming di seguito, vengono immersi in una vasca riempita con del liquido le parti necessarie per costituire una sedia. Ai bordi del contenitore si trovano due ventole, il cui compito è quello di creare una corrente all’interno, così da muovere le componenti in modo casuale. Queste, sono dotate di giunti magnetici studiati ad hoc sulle estremità, compatibili solo con quelle del pezzo da congiungere. In altre parole, non è possibile agganciare lo spigolo di una gamba a quello dello schienale.
Muovendosi, prima o poi le due estremità corrette vengono a contatto e si legano, creando così un solo pezzo. Il prototipo mostrato nel video ha impiegato circa sette ore per comporsi interamente. Anche le dimensioni del modello non sono ancora paragonabili a quelle di una vera e propria sedia: solo 15 cm di altezza. L’esperimento risulta comunque interessante, poiché esplora le potenzialità di un approccio completamente inedito nella manifattura di oggetti modulari, in questo caso mobili.
Il progetto richiama alla mente quello di Roombots, messo in campo dalla École Polytechnique Fédérale de Lausanne, finalizzato proprio allo sviluppo di una tecnologia che possa consentire la creazione di elementi d’arredo componibili, che siano sedie, tavoli, contenitori o altro. Insomma, anche il settore dei mobili potrebbe in futuro essere rivoluzionato dall’avvento di soluzioni hi-tech.