MOANA, un elmetto per guidare i robot con la mente

La DARPA sta lavorando al progetto MOANA, che mira allo sviluppo di un elmetto in grado di controllare i robot telepaticamente.
MOANA, un elmetto per guidare i robot con la mente
La DARPA sta lavorando al progetto MOANA, che mira allo sviluppo di un elmetto in grado di controllare i robot telepaticamente.

La DARPA, l’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare, sta finanziando un progetto per creare un elmetto di lettura mentale che possa consentire ai soldati di pilotare i droni e controllare i robot telepaticamente. Denominato MOANA (Magnetic, Optical and Acoustic Neural Access), il progetto è stato finanziato con 18 milioni di dollari e fa parte del programma Next-Generation Nonsurgical Neurotechnology (N3), che ne porta avanti altri cinque simili – i quali mirano a creare interfacce in grado di trasmettere dati tra il cervello umano e le macchine.

L’elmetto funziona utilizzando sia campi luminosi che campi magnetici per interagire con neuroni appositamente riprogrammati nel cervello di chi lo indossa. Il progetto, supervisionato da ricercatori con base in Texas, ha tra gli obiettivi iniziali quello di leggere la vista di una persona e trasferirla nel cervello di un ipovedente.

La DARPA ha sostenuto a lungo la ricerca nel campo delle neurotecnologie, ma in precedenza era limitata a sviluppare sistemi che andassero incontro a individui con esigenze cliniche particolari: per esempio quelli per consentire il controllo col pensiero degli arti protesici o per ripristinare il senso del tatto. Il direttore del programma N3, Al Emondi, ha dichiarato:

Creando un’interfaccia cervello-macchina più accessibile, che non richieda un intervento chirurgico per essere utilizzata, DARPA potrebbe fornire strumenti che consentiranno ai comandanti di una missione di rimanere significativamente coinvolti in operazioni belliche dinamiche.

Il progetto MOANA sta esplorando un approccio non invasivo e non chirurgico che utilizzi la terapia genica per consentire al casco di connettersi con il cervello umano, una vera rivoluzione per il campo militare.

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