So che tra i lettori di questo blog ci sono diversi sviluppatori per dispositivi mobili. Condivido quindi soprattutto con loro la necessità che sento di avere una visione d’insieme dei progetti che si vanno a realizzare, guardarli anche dal punto di vista dell’architettura, soprattutto se si tratta di soluzioni complesse e articolate. Se anche voi la sentite, allora vi segnalo questa lettura: il numero 14 del The Architecture Journal.
In particolare segnalo tre articoli: il primo, focalizzato sulla user experience in ambito mobile, che accena alla storia di questi device, tracciandone alcuni trend per i prossimi anni. Viene poi delineato uno schema contenente i fattori che concorrono alla generazione della user experience, come questi interagiscono tra loro e dei framework che possono essere usati per gestirli. Si parla di spazi reali e spazi virtuali, di Internet e social network, software stack e come vengono implementati nei vari tipi di dispositivi mobili (pda, smartphone, UMPC), veicolazione della Rich Experience, opzioni si sviluppo che si possono scegliere per le soluzioni mobili, applicazioni location aware e sicurezza dei dispositivi.
Nel secondo si tratta uno scenario in cui diversi client replicano dei dati con un server centrale, affrontando le problematiche della sincronizzazione dei dati e dei conseguenti conflitti di replica, prevedendo anche una gestione dello storico delle modifiche fatte. Filosofia di base è quella che vede le applicazioni mobili disconnesse per definizione, con la necessità quindi di gestire dati in locale e di riallinearsi poi, in sporadiche e imprevedibili situazioni, con il server remoto.
Il terzo descrive un esempio di interfaccia pensata per degli UMPC, con interessanti spunti sulla spacial memory e sull’interazione naturale con il dispositivo in questione, per meglio venire incontro agli utenti che ne faranno uso.
Oltre all’inglese, sono disponibili anche le traduzioni in spagnolo, portoghese e giapponese. Inoltre viene offerta la possibilità di richiedere una copia gratuita della rivista, visitando questo indirizzo. Buona lettura.