C’erano una volta le console portatili. In realtà esistono ancora, ma oggigiorno sono costrette a dividere il mercato del mobile gaming con dispositivi come smartphone e tablet. I tempi d’oro per Nintendo DS, 3DS, Sony PSP e PS Vita sembrano finiti, come dimostrano le statistiche rilevate dall’istituto di ricerca IDC in collaborazione con App Annie. I numeri parlano chiaro: nell’ultimo trimestre 2012 la spesa degli utenti per l’acquisto di giochi iOS e Android ha superato il volume d’affari generato dagli handheld dell’industria videoludica.
Sommando i profitti legati alla vendita di titoli su App Store e Google Play nel mese di dicembre si arriva al 60% circa del totale, con la piattaforma di casa Apple a fagocitare la fetta più grande della torta. Una tendenza innescata ormai da tempo, sia dalla sempre più capillare diffusione dei dispositivi mobile che dall’evoluzione delle componenti hardware integrate, in grado di gestire con disinvoltura anche i giochi più complessi dal punto di vista grafico e dell’intelligenza artificiale. Va inoltre precisato che nella percentuale non sono inclusi i profitti derivanti dall’advertising, formula adottata da molti sviluppatori che scelgono di distribuire gratuitamente le loro creazioni guadagnando poi con la pubblicità visualizzata dagli utenti.
Analizzando la questione da un punto di vista prettamente geografico, il 60% del denaro speso per i giochi su Google Play arriva dai paesi asiatici, Giappone e Corea in testa. In ambito iOS, invece, il 40% è da attribuire agli Stati Uniti, il 35% all’Asia e il restante 25% all’Europa. A farne le spese sono realtà già citate come Nintendo e Sony. La prima ha già abbassato del 17% le previsioni sulle entrate economiche per l’anno fiscale in corso, mentre la seconda ha tagliato nuovamente il prezzo di PlayStation Vita, annunciando inoltre l’arrivo di un’app dedicata a smartphone e tablet in concomitanza con l’esordio di PS4.