Il nuovo MobileMe sarebbe ormai prossimo al lancio. L’ipotesi rimbalza in queste ore definendo ormai prossimo il taglio dei nastri, ma con una differenza sostanziale rispetto a quanti si teorizzava poche settimane or sono: il servizio non dovrebbe infatti essere gratuito, ma disponibile piuttosto per un costo pari a 20 dollari annui. Ed il lancio potrebbe avvenire entro il mese di aprile.
Trattasi di un prezzo accessibile e non particolarmente impegnativo, tale però da consegnare ad Apple una nuova fonte di introito per un qualcosa che l’utenza potrebbe particolarmente gradire: un servizio di storage remoto presso cui archiviare i propri contenuti digitali per possederne una copia che ne garantisca de facto la proprietà. Fino ad oggi, infatti, l’acquisto di un file non determina la proprietà del contenuto, ma soltanto la proprietà del file stesso. Nel momento in cui una copia remota garantita consente backup perpetuo, però, l’orizzonte cambia: il file è ri-scaricabile anche nel tempo, ottenendo così varie copie in un “armadietto digitale” raggiungibile in ogni luogo e senza limitazioni.
La limitazione unica è quella dei 20 dollari, quanto necessario per mantenere in vita il “digital locker” che Apple potrebbe far aprire tramite la chiave di MobileMe per offrire il servizio aggiuntivo in salsa “cloud”. Il prezzo scenderebbe così rispetto ai 99 dollari odierni pur aggiungendo un importante valore al tool, nel quale sarà conservata l’identità digitale dell’utente e tutti i suoi contenuti: dalle fotografie alla musica, dai documenti ai contatti, estendendo eventualmente in futuro la cosa ad altre ulteriori realtà.
Il nuovo MobileMe dovrebbe andare ad esprimere tutto il valore che Apple intendeva portare nel gruppo dopo aver fatto proprio LaLa. Le prime ipotesi indicavano però il servizio come gratuito, come semplice strumento da integrare all’offerta iTunes. Entro poche settimane la verità dovrebbe però essere rivelata e per Apple significherà in ogni caso un allungo rispetto alla diretta concorrente. Ma i “digital locker” pronti ad essere rivelati sono anche altri ancora: Google sarà presto della partita con il proprio Google Music e Microsoft non potrà che accodarsi. Il dovere Apple è però oggi quello di anticipare tutti, segnare la strada ed essere, ancora una volta, la lepre da rincorrere.