Per immaginare un futuro dove la viabilità sia davvero efficiente, occorre porsi immediatamente dei precisi obiettivi che puntino ad organizzare una transizione efficiente verso una mobilità sostenibile. Durante il recente Sustainable Innovation Forum 2015 (COP 21) di Parigi, diverse importanti realtà pubbliche e private hanno presentato 10 iniziative che vanno verso questa importante direzione. Del resto, il settore dei trasporti è tra i principali protagonisti in negativo sul fronte dell’inquinamento e dunque è in pole postion per ricevere urgenti e sostanziali interventi strutturali.
Il crescente numero di veicoli sulle strade contribuisce, infatti, al rapido aumento dei gas serra nell’aria con un tasso di crescita più elevato rispetto, per esempio, all’industria. Il tempo stringe e proprio per questo motivo 65 paesi hanno sottoscritto un accordo (secondo troppi critici un compromesso al ribasso) che si pone l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica dei veicoli all’interno del “Global fuel economy initiative”. Il tutto con la speranza di arrivare ad almeno 100 aderenti entro il 2016.
Mobilità sostenibile: le auto elettriche
Una vera mobilità sostenibile non potrà arrivare se non si rivoluzioneranno innanzitutto i mezzi di trasporto. Durante l’evento francese, al riguardo, si è messa in luce la “Paris Declaration on Electro-Mobility and Climate Change & Call to Action“, sostanzialmente un importante appello sottoscritto da aziende private e pubbliche, case automobilistiche, città, Stati e tanti altri soggetti che si pone l’obiettivo di far crescere l’utilizzo dei mezzi elettrificati nei trasporti.
Questo appello mette in evidenza come oggi il settore dei trasporti contribuisca al 23% della produzione dei gas serra, emissioni destinate a salire del 20% entro il 2030 e del quasi 50% entro il 2050 a meno che non sia intrapresa qualche azione importante. Per limitare l’aumento della temperatura ambientale è necessario rivedere il sistema di trasporto utilizzando mezzi elettrificati e modificare la produzione di energia con soluzioni a basso impatto inquinante.
Per raggiungere questi obiettivi, secondo dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), è necessario che entro il 2030 il 35% dei veicoli venduti disponga di un propulsore elettrico e che entro lo stesso periodo il 20% dei veicoli in movimenti sia spinto da motori elettrici. Inoltre, si dovrà investire anche nel settore ferroviario elettrificandolo e spostando il trasporto su gomma sulle rotaie. Tuttavia, per poter raggiungere questi obiettivi è necessario che le auto elettriche possano essere alla portata di tutte le tasche visto che oggi presentano costi molto elevati. Il ministro dell’Ecologia francese, Segolène Royal, proprio la riguardo ha annunciato come la Francia lavorerà per offrire auto elettriche che presentino costi accessibili attorno ai 7000 euro.
Inoltre, sempre il ministro dell’Ecologia francese ha evidenziato come sia inutile bruciare il carbone per produrre l’energia elettrica necessaria e dunque ha proposto la realizzazione di strade ad “energia positiva“, cioè strade ricoperte da pannelli solari in grado di produrre costantemente nuova energia elettrica nella piena salvaguardia dell’ambiente e della sostenibilità.
Riuscire ad ottimizzare il sistema dei trasporti costruendo una vera mobilità sostenibile potrebbe consentire, secondo alcune proiezioni dell’ONU, di abbattere le emissioni di gas serra del settore del 50% entro il 2050.
Mobilità sostenibile, un impegno per il futuro
Il sistema dei trasporti odierno sta mostrando tutta la sua inefficacia congestionando le città ed asfissiando la popolazione. Serve, dunque, organizzare urgentemente un piano alternativo che possa davvero rivoluzionare questo settore per offrire una prospettiva di reale sostenibilità.
Aziende, Governi, città e tanti altri soggetti hanno, quindi, sottoscritto un primo positivo accordo per l’elettrificazione della viabilità e per l’evoluzione tecnica di questo settore, ma questo deve essere considerato solo come un primo passo di un lungo percorso che porti davvero alla realizzazione di un sistema di trasporto efficiente e sostenibile. Trattasi anche di un obbligo morale non solo verso il pianeta, ma soprattutto verso le future generazioni.
Dal Cop21 ne escono documenti non sempre chiari, secondo troppi una goccia nel mare delle cose che si potrebbero e si dovrebbero fare. Tuttavia emerge una presa di coscienza sempre più diffusa: gli allarmi che si sono susseguiti negli ultimi decenni hanno attecchito e cercano ora nuove soluzioni. Le si cerca spesso nell’innovazione, passando ad esempio per la mobilità elettrica come soluzione per l’abbattimento delle emissioni. Tuttavia per abilitare la rivoluzione tramite la tecnologia occorre anche rivedere processi e legislazioni, convertendo più seriamente il concetto di mobilità verso una concezione più evoluta.