Con la distribuzione del nuovo contatore Open Meter, Enel ha dato il via ad una nuova infrastruttura intelligente che, proprio per le sue caratteristiche, potrà ora essere sfruttata da tutti coloro i quali intendono abbracciare questo tipo di filosofia per abbattere costi e consumi nelle proprie abitazioni. Per far dialogare un contatore intelligente ed una casa intelligente, serve però uno strumento che tutti i maggiori laboratori di domotica hanno già imparato a conoscere: il suo nome è MOME, modulo hardware e firmware di proprietà e-distribuzione.
MOME: così si dialoga con Open Meter
MOME consente ai System Integrator di accedere ai dati di produzione e consumo di energia elettrica, potendo così gestire di conseguenza le azioni che avvengono all’interno dello spazio domestico. Il modulo è disponibile ormai da alcuni mesi, poiché Enel ha voluto offrire a tutti i maggiori produttori il tempo necessario per studiare il modulo e il modo con cui poterlo sfruttare per offrire agli utenti un servizio a valore aggiunto basato sull’approccio intelligente suggerito da Open Meter. Da fine 2016 il modulo è anche in vendita, ma solo nei prossimi mesi (in parallelo alla distribuzione dei contatori 2.0) sarà possibile esprimerne appieno le qualità.
Di fatto il MOME (attivabile in abbinamento al codice POD della singola utenza) è un modulo che comunica tramite una seriale UART e attraverso il protocollo MOME Data Model and protocol Specification. Un piccolo cubetto di dimensioni pari a 55x48x12 mllimetri, che nell’impianto va posizionato tra il contatore e l’abitazione (nonché tra abitazione, il contatore di scambio e quello di produzione nelle case dotate di impianto fotovoltaico): il modulo è costituito da un microprocessore, un modem Powerline e due interfacce USB. Il microprocessore gestisce le comunicazioni tra Smart Meter e Additional Block (due al massimo); il model supporta le comunicazioni tra Smart Meter e Smart Info; le interfacce abilitano due canali simultanei tra Smart Info e Additional Block.
Spiega e-distribuzione: «Smart Info acquisisce i dati dai contatori elettronici in bassa tensione (BT) prodotti e telegestiti da e-distribuzione e permette alle applicazioni esterne di accedere a questi dati». Quest’ultima componente rappresenta dunque l’interfaccia di dialogo vera e propria, il traduttore tra la raccolta dati e le componenti che intendono sfruttare questi ultimi. Così facendo si consente all’impianto domotico di casa di operare sulla base delle informazioni recepite al ritmo di una trasmissione ogni 15 minuti.
L’utilità è facilmente immaginabile. Ad esempio un modulo che valuta in tempo reale la produzione di un impianto fotovoltaico e il consumo attuale è in grado di capire quale surplus elettrico sia sfruttabile per qualsivoglia altra attività. Così facendo la lavatrice parte soltanto se ci sono le condizioni di un lavaggio a costo zero, oppure la concomitanza di più elettrodomestici viene calibrata per non superare mai la soglia di autoproduzione ed evitare così prelievi dalla rete. Responsabilità del MOME è la lettura dei dati per metterli a disposizione di apparati esterni tramite apposito protocollo; responsabilità dei produttori di impianti e device domotici è l’uso creativo di questi dati per offrire all’utente un vantaggio oggettivo.
Grazie al MOME si viene a concretizzare quella rete ad intelligenza distribuita che Open Meter consente di creare, offrendo ai singoli utenti l’opportunità di diventare parte attiva nella gestione consapevole dei propri consumi. La fase sperimentale si è conclusa l’8 dicembre 2016, mentre ora il MOME è destinato a diventare il cuore dei futuri applicativi che arriveranno sul mercato una volta che Open Meter sarà nelle case della maggior parte delle famiglie italiane.
Sul sito e-distribuzione sono disponibili tutte le caratteristiche per conoscere il modulo MOME e per acquistarlo, passaggio obbligato per aprire una porta su Open Meter e dar vita ad un proprio applicativo basato sulle informazioni di base messe a disposizione da Open Meter.