Dopo mesi di discussioni arriva dalla Germania l’annuncio ufficiale: Monaco passerà a Linux e convertirà a software open source tutti i 14.000 computer costituenti il capitale informatico della pubblica amministrazione della città tedesca. Il costo previsto delle operazioni si aggira sui 35 milioni di euro.
Il primo annuncio risale al Maggio 2003, quando le intenzioni di abbandonare la Microsoft crearono immediatamente un caso senza precedenti: nel vivo del dibattito sulla lotta Microsoft/Linux, la decisione di quella che è la terza città più estesa della Germania ha immediatamente scatenato un vespaio mobilitando anche uno Steve Ballmer che, interrotto un breve periodo di vacanza, si era precipitato a Monaco per un’offerta ad hoc.
Nei mesi si sono susseguite opinioni e statistiche più o meno indipendenti per apportare acqua a questo o quel mulino, ma oggi ogni schermaglia vede la fine nella decisione ufficializzata nelle ultime ore e che prevede una transizione graduale alla nuova piattaforma (nel 2008 il termine previsto per il completamento delle operazioni).
Tra i principali ostacoli che hanno messo in dubbio quanto oggi concretizzato, va sicuramente citato il problema relativo all’infrazione di copyright reclamata da SCO, rischio tuttora non completamente allontanato dal software open source. Sarebbero oltre 200 le possibili infrazioni commesse nello sviluppo di Linux, ma uno studio commissionato dallo stesso comune di Monaco ha appurato che «c’è solo un piccolissimo rischio di violazione di brevetti».