Con un milione di copie vendute solo nella fase di pre-ordine e un successo annunciato a livello commerciale, Monster Hunter: World è stato ritirato dal mercato cinese. La strana vicenda che coinvolge il titolo Capcom nel paese asiatico, dai contorni ancora non del tutto definiti, ha a che fare con le pretese delle autorità locali che hanno chiesto più volte alla software house di intervenire sul titolo prima del suo rilascio.
Così, dopo soli due giorni dal debutto sulla piattaforma WeGame controllata dal colosso Tencent (una sorta di concorrente asiatico di Steam), il videogame è scomparso e non risulta più disponibile per l’acquisto né per il download. Stando a quanto dichiarato da un portavoce della piattaforma sulle pagine del Financial Times, Monster Hunter: World è stato vittima di quella che viene definita senza troppi giri di parole una “battaglia burocratica”. La Cina ha di recente stabilito nuove normative da rispettare per quanto riguarda il gaming e ogni titolo dev’essere soggetto a un severo processo di approvazione, il che ha causato una lunga lista di attesa.
Tutti coloro che hanno acquistato il gioco e non sono più nelle condizioni di poterlo usare hanno tempo fino al 20 agosto per chiedere un rimborso completo. Una vicenda analoga ha interessato di recente il celebre PlayerUnknown’s Battlegrounds, distribuito in Cina sempre da Tencent e per il quale il governo centrale ha chiesto apposite modifiche affinché il messaggio in-game trasmesso fosse in linea con i valori socialisti del paese.