Sono già passati 50 anni dal primo passo compiuto dall’uomo sul suolo della Luna. Il 20 luglio si celebrerà infatti il Moon Day, l’anniversario dell’arrivo sul satellite naturale della Terra della missione Apollo 11: un evento di portata epocale, che accelerò non solo le conoscenze scientifiche in ambito spaziale, ma anche pronto a fissarsi in modo indelebile nell’immaginario comune. Tanto che diversi artisti decisero di scrivere dei brani a tema, affascinati dall’incedere pesante e un po’ goffo – dovuto alla ovviamente alla diversa gravità – di Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Quali sono, di conseguenza, le canzoni più rilevanti sul tema dell’allunaggio, i 5 classici da riascoltare su Spotify o Apple Music?
Space Oddity – David Bowie
La rassegna relativa alle canzoni più significative relative allo sbarco sulla Luna non può che partire da un brano simbolo di un’intera epoca: “Space Oddity” di David Bowie. Una canzone che, proprio come lo sbarco lunare, celebrerà quest’anno il suo cinquantesimo compleanno: venne infatti rilasciata l’11 luglio del 1969, pochi giorni prima dell’allunaggio.
Il singolo, non a caso, venne scelto da BBC come sottofondo per le immagini in diretta dell’atterraggio sul suolo lunare, nonostante il testo del brano non sposasse lo stesso entusiasmo dell’evento storico in corso. Così come riferisce NME, qualche anno dopo in un’intervista Bowie suggerì come dalle parti di BBC avessero trasmesso il brano “non assolutamente prestando attenzione al testo“, un fatto più che comprensibile data l’enormità di quel che stava accadendo. Va comunque specificato che il Major Tom di Bowie trova nello spazio, da cui non vi farà più ritorno, forse una via di fuga dalla complessità umana. Una prospettiva poi ripresa, e in un certo senso ribaltata, undici anni più tardi con la pubblicazione di “Ashes To Ashes”, dove Major Tom diventa “a junkie”.
Rocket Man – Elton John
Un altro brano fondamentale per celebrare lo sbarco sulla Luna è un famosissimo singolo di Elton John del 1972, “Rocket Man”. I tempi sono decisamente più maturi rispetto alla missione del 1969 – il brano coincide infatti con la missione Apollo 16 – ma proprio dall’immaginario collettivo dell’allunaggio trae ispirazione. Basato sull’omonimo racconto “The Rocket Man” di Ray Bradbury, la canzone immagina un mondo futuro dove la corsa allo spazio è predominante.
Pare che David Bowie non abbia mai gradito troppo il brano del collega, considerandolo fin troppo vicino al suo “Space Oddity”, almeno stando ai racconti di Angela Bowie e a una provocazione dello stesso cantante britannico, sempre nel 1972. Eseguendo la canzone in diretta per BBC, inserì infatti il verso “I’m just a rocketman”.
Man on The Moon – R.E.M.
In anni più recenti, anche la band capitanata da Michael Stipe ha fatto riferimento allo sbarco sulla Luna, con toni ovviamente ben diversi da quelli tipici degli anni ’60 e ’70. Il brano “Man On The Moon” – rilasciato nel 1992 all’interno di “Automatic for The People” – è infatti un tributo al comico e artista Andy Kaufman e fa riferimento all’allunaggio per parlare, in modo provocatorio, di alcune teorie complottistiche – o pseudo tali – del periodo.
Con il verso “If you believed they put a man on the moon” – “se hai creduto abbiano mandato un uomo sulla Luna” – i REM ricorrono al complottismo sul Moon Landing per riferirsi a un altrettanto diffuso complotto, quello sulla “finta morte” di Kaufman nel 1984.
Across The Universe – Beatles
Nonostante il brano sia perlopiù astratto e uno dei simboli della fase più meditativa e lisergica dei Beatles, “Across The Universe” è diventata una delle tante canzoni che l’immaginario comune associa alle missioni spaziali. Forse perché contemporanea allo sbarco sulla Luna – apparve per la prima volta nel dicembre del 1969 nella raccolta benefica “No One’s Gonna Change Our World” e poi ripresa l’anno successivo in “Let It Be” – o probabilmente perché inserita negli ultimi 50 anni in un numero davvero infinito di colonne sonore di film spaziali.
Il brano – la cui composizione pare sia incominciata nel 1967, a cavallo con i primi esperimenti psichedelici di “Revolver”, del 1966 – raccoglie una serie di suggestioni visive di John Lennon, accompagnate da un mantra indiano e dal celebre verso “Nothing’s Gonna Change My World”.
Tonight, Tonight – Smashing Pumpkins
Sempre dagli anni ’90 – precisamente dal 1995 – giunge un brano che molti associano allo sbarco lunare, sebbene il testo non presenti alcun tipo di riferimento. Il collegamento è bensì visivo, grazie all’acclamato video che accompagna un singolo divenuto cult: “Tonight, Tonight” degli Smashing Pumpkins.
Nel video, infatti, è ispirato a “Viaggio nella Luna” di Georges Méliès e mostra, in perfetto stile cinema dei primi del Novecento, l’arrivo sul satellite della Terra di una delegazione umana, poi fatta ostaggio dagli alieni. L’opera conquistò pubblico e critica, vincendo anche ben 5 categorie degli MTV Video Music Awards del 1996, tra cui anche “Video of the Year”.