Dopo il grande successo riscontrato su PlayStation 4 e Xbox One, Mortal Kombat 11 arriva anche sulle console di nuova generazione grazie a Ultimate, un’edizione speciale che, tra alcune funzioni e novità, introduce il supporto al cross-play e l’aggiornamento tecnologico necessario per poterlo giocare al meglio su queste ultime. A completare il quadro di un’offerta come sempre ricca in termini di contenuti, tutti i DLC rilasciati in passato, a cominciare da Aftermath, che contiene una nuova avventura per la modalità Storia, a tutti i lottatori “speciali” tra i quali figurano Terminator, Joker e Rambo.
Mortal Kombat 11 Ultimate, sangue e arene
Mortal Kombat 11 Ultimate è la versione definitiva del gioco di NetherRealm Studios, e come sempre offre una pletora di modalità sia per l’online che per il gioco singolo, con una vasta gamma di skin, equipaggiamenti, animazioni introduttive e di vittoria, sbloccabili durante le varie partite o acquistabili nella Kripta tramite i cristalli del tempo. Da questo punto di vista spicca la modalità Storia, che racchiude ben due campagne con un taglio cinematografico e una narrazione che prova a dare un senso logico alla presenza di vecchi e nuovi lottatori.
Il Dio del fuoco Liu Kang, nuovo custode del tempo e protettore del Regno della Terra, cerca di realizzare il futuro da lui immaginato. Per far questo è obbligato a ricorrere all’aiuto di improbabili alleati e vecchi nemici. Una lotta contro il tempo per impedire a Kronika di riavviare la storia.”
La giocabilità resta divertente e profonda, complici l’impostazione di gioco, con le devastanti X-Ray, le Brutality per mutilare l’avversario ormai annichilito, le Stage Fatality e le Friendship, e soprattutto la solita possibilità di decidere per ciascun lottatore quali tecniche adottare scegliendo per ognuno uno dei tre set di mosse predefinite disponibili, che si basano sull’offesa, sulla difesa, su attacchi ravvicinati o dalla distanza, così da poter contare su diverse varianti personalizzate. Una caratteristica che in questa versione viene estesa anche alle modalità multigiocatore competitiva, sia classificate che a tornei. Il gameplay si avvantaggia infine del salto generazionale, in termini pratici, perché grazie alla potenza dell’hardware gode di una maggiore fluidità.
Cosa ci ha convinto
Il comparto tecnologico non delude le aspettative, anche se non fa gridare al miracolo trattandosi di un titolo cross-generazionale. Dal punto di vista visivo non c’è quello stacco netto con la passata generazione di console, insomma, ma c’è da dire che i modelli poligonali dei lottatori, gli scenari e in generale il comparto grafico dell’originale rappresentavano già lo stato dell’arte per il genere picchiaduro a incontri. Di fatto sulla nuova Ammiraglia di Sony, la nostra console di prova, il titolo è visivamente più definito, più pulito e con un sistema di luci ed effetti particellari più rifinito, complice la risoluzione dinamica 4K. Insieme al cross-play e ai tanti contenuti, Mortal Kombat 11 Ultimate rappresenta l’edizione definitiva di questo capolavoro.
Cosa non ci ha convinto
Peccato che gli sviluppatori non abbiano sfruttato nessuna delle funzionalità esclusive di DualSense: sarebbe stato bello poter percepire la resistenza ai colpi di un avversario tramite i dorsali, oppure la fatica dei lottatori con una barra di stamina bassa attraverso il feedback aptico. L’introduzione delle varianti personalizzate dei personaggi anche per le modalità multigiocatore competitive online rende ancora più incerti i combattimenti contro avversari umani, ma rischia di sbilanciare e rendere monotoni gli scontri nel caso non si riesca a porre un eventuale freno a quei giocatori più esperti in grado di costruirsi una build di mosse solide e funzionali, e di sfruttarle costantemente a discapito della varietà che si prefigge il sistema.