Mettiamo caso sia già 19 giugno e bisogna decidere il da farsi: acquistare o no il nuovo iPhone 3G S?
Per rispondere alla domanda precedente, forse, è buona prassi chiedersi quali siano i punti deboli e i punti di forza dell’oggetto. I punti di forza li abbiamo analizzati su iPhone 3G S, in questo post vediamo i punti a sfavore dell’iPhone.
L’analisi sicuramente inizia con un brevissimo elenco dei punti a sfavore: prezzo alto, qualche pecca hardware, la chiusura di Apple, l’obbligo contrattuale e la continua attesa per qualcosa che manca.
Il prezzo, come risaputo, è altino; certamente il melafonino non è alla portata di tutti ma forse Apple è anche contenta di ciò (penso che un’idea di Apple sia proprio quella che l’iPhone, per rimanere un “Dio venerabile” debba rimanere per pochi).
Alto per ciò che offre a livello hardware e alto se paragonato alla concorrenza. Giusto per fare qualche esempio, ciò che viene fatto con l’iPhone (magari accontentandosi un po’ ed essendo un po’ pazienti) potrebbe essere fatto anche con qualche HTC, Nokia, ecc. a prezzi decisamente più bassi.
La maggiore pecca hardware (al di là della fragilità della cover che non è da trascurare) è la fotocamera da 3.2 Mpixel, su un prodotto che deve essere innovativo servirebbe una fotocamera da almeno 5 Mpixel.
La chiusura di Apple invece, a volte, rende difficili le cose più semplici. Per esempio: il fatto che per aggiornare qualsiasi cosa bisogna passare da iTunes, la possibilità di sviluppare applicazioni data solo agli utenti Mac, la possibilità di interfacciarsi solo con canali ufficiali (leggi App Store) e non con altre soluzioni valide come (per esempio) Cydia. E quest’ultimo punto, se unito al fatto che Apple spesso boccia applicazioni utili, a sua completa discrezione, limita di tantissimo le funzioni dello smartphone. Per esempio, giusto per non barcollare nel buio, fino a cinque giorni fa, per vie “ufficiali”, non era possibile avere il copia e incolla, gli allegati per un’email o gli MMS; grosse limitazioni su un dispositivo innovativo.
Andando avanti, l’obbligo contrattuale spesso è un ostacolo che lascia fuori dai giochi gli utenti meno decisi. Sì, perché fare un contratto con un operatore, per poter pagare meno (subito) l’iPhone, è qualcosa che in Italia abbiamo superato da un po’. Nel Belpaese non c’è l’abitudine di fare contratti, ce ne siamo liberati da anni e amiamo le ricaricabili. Invece Apple cosa fa? Ti obbliga a legarti a un operatore, e se non lo fai paghi.
Prima che qualcuno arrivi a dire che l’iPhone costa solo 199$, faccio notare subito che il prezzo, sul sito ufficiale, si trova vicino a un numerino (che indica una nota) facente riferimento a una postilla che recita: “offerta valida solo per utenti qualificati” e se approfondiamo un pizzico di più le nostre analisi scopriamo anche che, per essere qualificati, bisogna sottoscrivere un contratto. In parole povere paghi 199$/? il telefono solo se fai due anni di contratto, a una cifra mensile non inferiore (almeno) a 30 ?. Lo vuoi senza operatore? Non sei utente qualificato quindi niente offerta, il telefono costa “solo” (probabilmente) 500 ?/$.
Infine la continua attesa per qualcosa: prima ci hanno fatto attendere per averlo in Italia, poi ci hanno fatto attendere per il copia e incolla, per i video, gli MMS, il software per la navigazione satellitare, ecc. Ora ci faranno attendere per il modem libero, “Tethering” (sbloccato da qualsiasi vincolo con l’operatore), e per la possibilità di installare altri browser (o solo Apple sa cosa altro).
Insomma, ci sono punti a favore e punti a sfavore. In questo post abbiamo visto qualche punto a sfavore, su Webnews i punti di forza. Chiarite le idee?