Il CES 2016 guarda al futuro dell’universo mobile, ma l’annuncio di Lenovo costringe a fermarsi un attimo e ripercorrere la storia di uno dei brand che maggiormente hanno contribuito alla diffusione e alla democratizzazione delle tecnologie legate ai cellulari prima e agli smartphone poi: Motorola. L’azienda cinese ha reso nota l’intenzione di abbandonare il brand, acquisito nel 2014 tramite la divisione Mobility, con un versamento pari a 2,9 miliardi di dollari nelle casse di Google.
Per la precisione, il marchio Moto (o “Moto by Lenovo”) continuerà ad essere utilizzato sui dispositivi di fascia alta, mentre la linea Vibe porterà sul mercato quelli più economici. Tutti i dispositivi saranno però messi in vendita con il logo di Lenovo, leader nel settore PC ma non altrettanto in quello mobile. Ad uscire di scena è dunque l’etichetta “Motorola”.
La decisione ha un obiettivo ben preciso anche dal punto di vista commerciale: in questo modo i device della gamma Moto potranno essere introdotti nei mercati (soprattutto quelli asiatici) dove la linea Vibe gode già di una buona diffusione. Viceversa, le partnership e i canali di distribuzione già attivi laddove opera Motorola potranno essere sfruttati per la vendita degli smartphone più economici.
A scomparire è dunque il marchio che trent’anni fa portò per primo nelle mani dell’utenza un cellulare, con la famiglia di prodotti DynaTAC. Da allora i tempi sono decisamente cambiati: i “brick phone” si sono trasformati in dispositivi sempre più sottili e leggeri, i telefoni hanno evoluto le proprie funzionalità che oggigiorno vanno ben oltre le semplici chiamate e i confini tra il settore mobile e quello dei computer più tradizionali si fanno via via meno tangibili. Il cambiamento è così spiegato dalla stessa Motorola Mobility:
Motorola Mobility continua ad esistere come azienda di Lenovo ed è il motore della progettazione e del design per tutti i nostri prodotti mobile. Tuttavia, nell’ambito del nostro product branding, utilizzeremo una strategia dual brand per smartphone e dispositivi wearable, continuando ad utilizzare Moto e Vibe a livello globale.
Per un gruppo come Lenovo, una mossa di questo tipo ha senso e si inserisce in un’ottica di pianificazione a lungo termine. Per chi ha vissuto gli albori dell’era mobile, invece, apprendere dell’abbandono (seppur solo formale) di un brand come Motorola ha un sapore differente, quasi come il raggiungimento del capolinea che segna la conclusione di un’epoca. Sta avvenendo quanto già visto con uno degli altri nomi storici dell’universo mobile, Nokia, accantonato in seguito all’acquisizione da parte di Microsoft e ora presente solo sui dispositivi low-end.
“Goodbye Moto(rola)”.