Motore al plasma di Rosatom: il futuro dei viaggi spaziali verso Marte

Scopri il motore al plasma di Rosatom, una rivoluzione nei viaggi spaziali con velocità di 100 km/s. Marte a portata di 30 giorni.
Motore al plasma di Rosatom: il futuro dei viaggi spaziali verso Marte
Scopri il motore al plasma di Rosatom, una rivoluzione nei viaggi spaziali con velocità di 100 km/s. Marte a portata di 30 giorni.

Trenta giorni per raggiungere Marte, contro gli attuali 7-9 mesi. La rivoluzione nei viaggi spaziali arriva dalla Russia, dove gli scienziati del Troitsk Institute di Rosatom hanno messo a punto un innovativo motore al plasma che promette di trasformare radicalmente l’esplorazione interplanetaria.

L’innovazione si basa su un sistema di propulsione spaziale avanzato che sfrutta campi elettromagnetici per accelerare particelle cariche fino a velocità di 100 km/s, equivalenti a ben 360.000 km/h. Un balzo tecnologico impressionante se confrontato con i modesti 4,5 km/s dei razzi chimici tradizionali.

I test in corso stanno dando risultati incoraggianti. Il prototipo, sottoposto a prove in una camera a vuoto di 14 metri che simula l’ambiente spaziale, ha già dimostrato di poter operare ininterrottamente per 2.400 ore – il tempo necessario per completare una missione marziana. Restano però da risolvere alcune criticità tecniche, come l’integrazione con un reattore nucleare per l’alimentazione.

A differenza dei sistemi convenzionali che richiedono enormi quantità di propellente per il decollo iniziale, questa tecnologia garantisce una spinta costante e duratura. Un vantaggio che apre scenari completamente nuovi per l’esplorazione dello spazio profondo, con missioni più sicure ed economicamente sostenibili.

Il successo di questa tecnologia potrebbe mettere in ombra persino progetti ambiziosi come lo Starship di SpaceX, recentemente protagonista di un incidente durante i test. Il motore al plasma russo si candida così a diventare il nuovo standard per i viaggi interplanetari del futuro.

Questa svolta tecnologica segna un punto di svolta nell’era dell’esplorazione spaziale, avvicinando l’umanità a mete finora considerate quasi irraggiungibili.

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