Motorola, addio all'idea Webtop

Motorola pone fine al progetto Webtop che tentava di trasformare gli smartphone nel cuore pulsante di una nuova infrastruttura per device portatili.
Motorola, addio all'idea Webtop
Motorola pone fine al progetto Webtop che tentava di trasformare gli smartphone nel cuore pulsante di una nuova infrastruttura per device portatili.

L’idea era sicuramente curiosa, per certi versi anche interessante, tuttavia non è riuscita a far breccia e a distanza di pochi mesi decade a titolo ufficiale: Motorola non investirà più sul concept “Webtop“, definendo così formalmente la morte di una prospettiva su cui il gruppo aveva creduto ed investito.

Il Webtop doveva essere un nuovo modo di pensare al computing, una nuova architettura che lasciava alle periferiche mera funzione strumentale mentre si riponeva l’intera responsabilità di calcolo e storage sui dispositivi mobile. La proposta vide la luce con il lancio del Motorola Atrix 4G: inserendo lo smartphone in un apposito dock, era possibile trasferire l’interfaccia dello smartphone su di un vero e proprio laptop, così che il dispositivo mobile fosse il cervello dell’intero device.

I problemi sono però stati molteplici, rendendo così impossibile l’evoluzione del processo:

  • il costo complessivo si è presto manifestato come eccessivo, costringendo ad una spesa extra considerevole rispetto all’acquisto del solo smartphone (sul quale era comunque possibile fruire di tutto quanto necessario ad una esperienza soddisfacente in mobilità);
  • inserire lo smartphone nel dock significa privarsi temporaneamente di uno strumento fondamentale poiché se ne vanno a dedicare le risorse all’interno di un dispositivo differente;
  • la potenza di calcolo non era sufficiente a restituire una esperienza utente soddisfacente.

Motorola non ha potuto far altro che fare ammenda del proprio errore e far tesoro dell’esperienza acquisita: i numeri di mercato acquisiti non rendono giustificabili investimenti ulteriori e pertanto l’esperienza Webtop è da considerarsi terminata. Il ponte tra mobile e computing tradizionale andrà cercato altrove.

L’idea era sicuramente curiosa, per certi versi anche interessante. Ma Google ha già i Chromebook per sperimentare qualcosa di nuovo nell’ottica di una estensione delle potenzialità di Android e Chrome OS. E Motorola (controllata Google), alle prese con una complessa situazione a livello di bilancio, non può permettersi oggi esperimenti inopportuni.

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