Il mercato mobile, al giorno d’oggi, corre su due binari paralleli: da un lato, le aziende si sfidano a colpi di smartphone, sistemi operativi, accessori hardware di ultima generazione, e quant’altro possa essere il frutto delle ricerche in ambito tecnologico; dall’altro, i loro legali puntualmente si incontrano nelle aule di tribunali, quasi come fosse previsto da un accordo non scritto, per fronteggiarsi a suon di citazioni e accuse.
A scendere in campo, in ambito giudiziario, questa volta sono Motorola e Apple: quest’ultima è accusata di aver violato ben 18 brevetti appartenenti alla prima, riguardanti diversi aspetti dei cosiddetti iDevice.
L’elenco copre tecnologie come il WCDMA, il GPRS, il WiFi, e il design dell’antenna presente negli iPhone. Rientrano nella citazione anche il sensore di prossimità, la gestione dei software, e una lunga serie di strumenti che rappresentano il cuore dei prodotti Apple.
Motorola ha del resto cercato un compresso con Cupertino, che però ha risposto picche: dalle parole si passa ai fatti, ed ecco che gli avvocati hanno depositato la denuncia in 3 tribunali diversi. Tali denunce chiedono addirittura il blocco di ogni attività relativa ai dispositivi Apple. Che certamente non starà a guardare, e provvederà quanto prima a mettere in piedi una difesa che possa reggere l’accusa.