Continua la lotta senza esclusione di colpi tra Apple e Motorola. Quest’ultima ha infatti depositato presso la Corte Distrettuale della Florida una nuova denuncia nei confronti dell’azienda di Cupertino, accusata di violare sei brevetti con due prodotti: trattasi di iPhone 4S ed iCloud, i quali vanno ad aggiungersi al già lungo elenco di nomi contro i quali Motorola ha puntato il dito nel corso degli ultimi mesi del 2010.
Secondo quanto riportato da Florian Muller di FOSS Patents, prima di scagliarsi nuovamente contro il gruppo della mela morsicata, Motorola avrebbe chiesto il consenso da parte di Google, nuovo detentore dei diritti sul segmento mobile dell’azienda in seguito all’accordo economico siglato la scorsa estate, il quale concede al colosso delle ricerche pieni poteri sul portfolio brevetti di Motorola. Il gigante di Mountain View si trova dunque indirettamente coinvolto nella vicenda, schierandosi per la prima volta contro l’azienda di Cupertino dal punto di vista legale.
Nello specifico, i brevetti scagliati da Motorola sono i seguenti:
- U.S. Patent No. 5,710,987: receiver having concealed external antenna;
- U.S. Patent No. 5,754,119: multiple pager status synchronization system and method;
- U.S. Patent No. 5,958,006: method and apparatus for communicating summarized data;
- U.S. Patent No. 6,101,531: system for communicating user-selected criteria filter prepared at wireless client to communication server for filtering data transferred from host to said wireless client;
- U.S. Patent No. 6,008,737: apparatus for controlling utilization of software added to a portable communication device;
- U.S. Patent No. 6,377,161: method and apparatus in a wireless messaging system for facilitating an exchange of address information.
Se tutti e sei i brevetti risultano essere presenti nell’accusa nei confronti dell’iPhone 4S, il numero ‘987 ed il ‘737 non figurano per ovvi motivi nell’elenco delle proprietà intellettuali che Motorola sostiene siano state violate da iCloud. Entrambi i prodotti sarebbero potuti essere inclusi nella denuncia precedentemente presentata dall’azienda presso la medesima corte, la quale ha tuttavia respinto ogni richiesta di modifica e costretto dunque la società dell’Illinois ad intentare una nuova causa.