Il binomio Motorola-Android è stato negli ultimi mesi uno dei più vincenti del mondo mobile. Il gruppo statunitense ha giovato enormemente dall’adozione del sistema operativo targato Google per i propri dispositivi mobile, ma allo stesso tempo potrebbe lanciare entro breve tempo una nuova piattaforma software per i propri device, fortemente orientata al web.
Tra le ultime assunzioni nel reparto Motorola Mobility figurano personalità di spicco del mondo Apple e Adobe, i cui curriculum mettono chiaramente in mostra conoscenze di standard web e protocolli di comunicazione. Jonathan Goldberg, analista di mercato di Deutsche Bank, ha sottolineato come «Motorola abbia compreso la necessità di differenziare la propria offerta»: tali assunzioni potrebbero dunque avere un importante ruolo nella creazione di un team di lavoro con lo scopo di creare un nuovo sistema operativo per ambienti mobile. Il futuro dopo Android potrebbe pertanto essere legato ad una soluzione proprietaria?
Interrogata sui rumor, la società non ha smentito l’esistenza di un simile progetto, ribadendo però il forte legame esistente con Big G e l’universo Android. Ma la progettazione di un nuovo sistema operativo deve fare i conti con le dure leggi del mercato: l’intenzione di Motorola, continua Goldberg, è quella di non dare l’impressione di avere le mani in troppi progetti, causando dunque incertezza nel mercato azionario di Wall Street e dunque possibili perdite economiche per la società.
Il passaggio ad una eventuale nuova piattaforma software sarebbe inoltre la conferma di un trend che coinvolge la quasi totalità delle aziende operanti nel mondo mobile: tutti i principali nomi legati al mondo Android, infatti, hanno in qualche modo stretto accordi con altre società per l’utilizzo dei rispettivi sistemi operativi (in particolar modo Windows Phone 7) o hanno deciso di crearne uno fatto in casa (come ad esempio Samsung con Bada). La differenziazione, infatti, è una sorta di assicurazione in un ambito fortemente altalenante e nel quale gli equilibri di mercato sono ancora del tutto fragili.