Ancora scontri legali tra i big del panorama mobile. Dopo Apple e Samsung, Apple e HTC, Google e British Telecom, si parla oggi di Microsoft e Motorola. L’ITC (International Trade Commission) ha infatti riconosciuto all’azienda di Redmond la paternità di un brevetto impiegato nella realizzazione di alcuni dispositivi Android dal rivale dell’Illinois.
A renderlo noto Brad Smith, avvocato che ha seguito la causa per conto di Microsoft, mediante un messaggio pubblicato su Twitter, nel quale ha ribadito che secondo la sua opinione il modo migliore per risolvere dispute legali di questo sia l’acquisizione delle licenze necessarie per lo sfruttamento delle tecnologie.
Va specificato che la sentenza non è ancora definitiva e potrebbe essere ribaltata da una successiva decisione da parte dei tribunali. Motorola, di recente acquisita da Google con una transizione economica quantificata in 12,5 miliardi di dollari, dovrà comunque rivedere la propria strategia difensiva, oppure scendere a patti con Microsoft per regolarizzare la sua posizione.
La denuncia iniziale, depositata nell’ottobre 2010, riguardava nove brevetti appartenenti all’ormai defunta piattaforma Windows Mobile e al nuovo Windows Phone. La sentenza di questi giorni fa riferimento a quattro di questi (US patent 6,370,566), depositati nel 2002 in seguito alla richiesta inoltrata nel 1998, utilizzati per fissare appuntamenti e riunioni di gruppo mediante un dispositivo portatile.