Se c’è una cosa che simboleggia alla perfezione lo stile smart di Google e del suo team sono le biciclette colorate che l’azienda mette a disposizione dei suoi dipendenti per muoversi all’interno del campus di Mountain View, da un edificio all’altro, in modo pulito e sostenibile. Un’icona per il gruppo, finita però per essere oggetto di un piccolo mistero che caratterizza l’estate di bigG: molte sono state ritrovate in un fiume, gettate e abbandonate al loro destino senza alcun apparente motivo comprensibile.
Più di preciso nel letto dello Stevens Creek, alcune ricoperte da alghe. Solo nell’ultima settimana si contano 13 segnalazioni. La testimonianza arriva dalla fotografia allegata di seguito, pubblicata sulle pagine di un magazine locale. L’azienda è intervenuta, dichiarando di essere a conoscenza del problema e per sottolineare che in questo periodo sta registrando un numero elevato di furti delle sue bici. Google ha inoltre approntato una squadra incaricata di raccogliere le indicazioni della cittadinanza e intervenire in breve tempo per il recupero dei mezzi, laddove avvistati. Per contenere il fenomeno, inoltre, verranno con tutta probabilità montati dispositivi GPS dedicati al loro tracciamento.
La flotta è composta da un totale pari a circa 1.000 biciclette, ufficialmente accessibili solo ai dipendenti del gruppo, ma spesso prese in prestito anche dai turisti, dai visitatori e dai residenti dell’area, per uso personale. Queste le parole di un abitante del quartiere di North Whisman, nei pressi del quartier generale di Google, dalle quali emerge un chiaro malcontento per quanto sta accadendo.
È semplicemente sbagliato che qualcuno sia talmente ricco da potersi permettere di vedere le proprie biciclette buttate in quel modo. Sembra quasi che Google sia nella posizione di potersene infischiare, evitando persino di recuperare le sue bici.