Mozilla ha espresso un giudizio piuttosto negativo sulla legge che dovrebbe sostituire la normativa attualmente in vigore sul diritto d’autore nel mercato unico digitale. Secondo l’azienda che sviluppa Firefox, le modifiche proposte dalla Commissione Europea rappresentano un serio pericolo per il futuro di Internet. Il rischio era già stato evidenziato da Google l’anno scorso.
La proposta verrà discussa e votata il prossimo 10 ottobre dalla Commissione Affari Legali del Parlamento Europeo, mentre il voto finale è atteso per dicembre. Mozilla sottolinea che l’eventuale approvazione della nuova legge sul copyright potrebbe portare ad un vero e proprio sabotaggio della libertà di informazione online, in quanto molti contenuti verrebbero filtrati e bloccati con maggiore frequenza, limitando l’accesso alle notizie da parte dei cittadini europei. L’attuale normativa è sicuramente datata, ma la proposta di modifica rappresenta in alcuni punti un passo indietro.
Raegan MacDonald, Senior EU Policy Manager di Mozilla, afferma che molti aspetti della proposta sono disfunzionali e assurdi, dato che il filtraggio e il blocco diventerebbero la norma. Ciò avrebbe conseguenze negative su innovazione, concorrenza e libertà di espressione. Tra gli emendamenti più controversi ci sono quelli che potrebbero impedire la pubblicazione di immagini personali che ovviamente non hanno scopi commerciali. La nuova legge sul diritto d’autore colpirà anche gli estratti delle news, rendendo difficile la condivisione e l’accesso alle notizie online.
La proposta avrebbe un impatto negativo per gli intermediari che sarebbero costretti a monitorare tutti i contenuti pubblicati online. Si pensi, ad esempio, agli articoli di Wikipedia, alle aste su eBay o agli archivi dei software su GitHub. Infine diventerà quasi impossibile effettuare il data mining da parte di bibliotecari, giornalisti o scienziati indipendenti, in quanto consentito solo agli istituti di ricerca scientifici.
Mozilla invita i cittadini a telefonare al proprio rappresentante per chiedergli di votare contro gli articoli 11 e 13 della proposta. La software house ha creato un sito web (changecopyright.org) e un tool che permette di contattare (prima del 10 ottobre) i membri del Parlamento Europeo.