Non saranno poche parole a sovvertire gli equilibri tra Google e Bing, non sarà un semplice post a smontare la fiducia degli utenti in Mountain View, non sarà un’opinione ad instillare una nuova verità nell’opinione condivisa. Trattasi, però, di una opinione importante e per sua natura rumorosa poiché proveniente da Mozilla, un gruppo teoricamente contrapposto a Microsoft e legato economicamente a Google.
Asa Dotzler, director of community development, non ha parlato a nome della propria azienda ma ha invece espresso una opinione personale sul proprio blog. Trattasi pertanto non di una posizione ufficiale, ma poco ci manca. Dotzler ha infatti ripreso pari pari un discorso di Eric Schmidt, CEO Google, nel quale viene esplicata la posizione del gruppo nei confronti della privacy. Trattasi di un discorso nel quale Schmidt ha sgombrato il campo da alcuni dubbi spiegando come «siamo tutti soggetti al Patriot Act degli Stati Uniti ed è possibile che tutte le informazioni possano essere messe a disposizione delle autorità».
Secondo Schmidt i motori di ricerca funzionano collezionando informazioni e queste ultime sono potenzialmente a disposizione delle autorità. Dotzler non esprime commenti specifici, ma il suo consiglio è chiaro: «ecco come potete facilmente passare su Firefox da Google a Bing (sì, Bing ha una policy per la privacy migliore rispetto a Google)». Un semplice click ed il gioco è fatto: il motore Microsoft si sostituisce al motore Google grazie ad un add-on che compie il lavoro automaticamente (peraltro sviluppato dagli italiani Alessandro Catorcini, Beatrice Oltean).
Trattasi di un consiglio coraggioso in quanto non privo di conseguenze. Nel momento in cui l’utente Firefox si astiene dalle ricerche su Google, infatti, si astiene anche dal supporto economico per Mozilla. Alla luce della pesante dipendenza dei bilanci Mozilla dai proventi Google, è giocoforza pesante una opinione interna che tende ad estraniare l’utenza e le fonti di entrata, premiando un gruppo che peraltro opera attivamente sul browser leader del settore.
Una semplice opinione? Un modo per mettere pressione a Google, cercando nella leva concorrenziale nuove opportunità? Un primo passo verso un possibile futuro in accordo commerciale con Bing? Ogni punto interrogativo sulla vicenda altro non è se non una libera interpretazione. Trattasi però di interrogativi che crescono su di un sostrato fecondo: con Chrome, Google ha creato una vera proposta antagonista a Firefox, andando pertanto a minacciare da vicino le attività del gruppo partner con il quale è in discussione un rinnovo degli accordi sul search advertising fino al 2011. Queste trattative potrebbero essere un indizio per cui i rapporti tra le parti possano essersi fatti tesi, portando Mozilla addirittura ad ipotizzare un accordo con l’unica vera alternativa individuabile ad oggi: Microsoft Bing.