Operazione senza precedenti della Guardia di Finanza che in queste ore sta seguendo le tracce lasciate da 3 mila persone sospettate di aver scaricato da Internet materiale protetto da copyright. 75 navigatori sono già stati denunciati per violazione del diritto d’autore e ricettazione, 200 sono stati identificati.
Tra gli indagati dei quali è nota l’identità ci sono, secondo quanto comunicato dalle Fiamme Gialle, due marescialli dei carabinieri, un messo comunale e un ricercatore universitario. Complessivamente, gli investigatori della Guardia di Finanza stanno cercando di dare un nome e un cognome a 3 mila “downloader”.
L’indagine ha preso il via il 29 aprile scorso, subito dopo l’entrata in vigore della nuova normativa sul diritto d’autore. Partendo dai newsgroup, gli inquirenti sono risaliti agli indirizzi di posta elettronica e agli IP di chi accede ai server che distribuiscono MP3 e Divx.
Non è chiaro se siano stati presi di mira soltanto siti Web e server FTP o anche i software di file-sharing come KaZaA e WinMX, servizi che i finanzieri hanno comunque definito «sostanzialmente incontrollabili» per la loro mole di traffico.
Secondo l’articolo 171-ter della legge sul diritto d’autore, che recepisce la direttiva europea 2001/29/CE, chi «cede a qualsiasi titolo» materiale protetto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinque a trenta milioni.