MPAA: 1 utente su 4 scarica film da Internet

24%, ovvero uno su quattro: a tanto aumenta, secondo una ricerca condotta in collaborazione tra OTX e MPAA, la dimensione attuale della pirateria informatica dei prodotti cinematografici. L'MPAA valuta come la perdita annua sia di 3.5 mld di dollari.
MPAA: 1 utente su 4 scarica film da Internet
24%, ovvero uno su quattro: a tanto aumenta, secondo una ricerca condotta in collaborazione tra OTX e MPAA, la dimensione attuale della pirateria informatica dei prodotti cinematografici. L'MPAA valuta come la perdita annua sia di 3.5 mld di dollari.

1 utente Internet su 4 ha almeno una volta scaricato un film dalla Rete. Questo il risultato di una ricerca condotta su un target di 3.600 utenti dall’istituto di ricerca OTX (Online testing Exchange) in collaborazione con la MPAA (Motion Picture Association of America). Proprio la collaborazione di quest’ultima nella redazione dei dati mette in dubbio la reale attendibilità dei dati, ma il significato è importante se non altro per le intenzioni programmatiche che la stessa MPAA può avanzare in ambito antipirateria in seguito a quanto pubblicamente comunicato.

In media il 24% degli utenti intervistati ha scaricato almeno una volta un film dal Web, ma la media è ottenuta secondo un calcolo ponderato tra i dati registrati in vari paesi. In testa alla lista dei “cattivi” figura la Corea del Sud, ove il dato sale al 58% e dove almeno un terzo dei “pirati” intervistati ha dichiarato un diminuito interesse verso la fruizione cinematografica dei prodotti di Hollywood. Il dato italiano non è da meno: 20% la percentuale dei “pirati” nel nostro paese, appena sotto a Francia (27%) e USA (24%).

La ricerca affronta inoltre un approfondimento relativo alla sensazione degli utenti nei confronti del download. Solo il 21% di essi ne accetta il riconoscimento prima della release ufficiale del film, mentre gli altri si dividono tra chi ne accetta la disponibilità dopo l’uscita ufficiale e chi invece preferisce attenderne l’uscita in DVD.

Proprio per stimolare tali possibili vincoli di coscienza la MPAA punta sui deterrenti. In tal senso emerge come il divieto legislativo funziona solo con i “non-downloaders” (ovvero coloro i quali ancora non hanno scaricato film), secondo i quali il divieto giurisprudenziale risulta essere un vincolo invalicabile. Salvo poi ammettere l’intenzione di avventurarsi nel download già entro i 12 mesi successivi.

La ricerca MPAA/OTX lascia trasparire dunque soprattutto i seguenti punti focali:

  • La pirateria è in crescita parallelamente alla crescente diffusione delle connessioni a banda larga
  • La pirateria crea un calo di introiti (valutati in -3.5 miliardi di dollari annui)
  • La pirateria è una crescente “epidemia globale

Sarà su questi topic che dovrà ergere il proprio lavoro il nuovo presidente dell’associazione delle major di Hollywood, Dan Glickman, il quale subentra a partire dal 1o Luglio ad un Jack Valenti in carica da ben 38 anni.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti