Non raramente nell’analisi di Webnews sui vari avvenimenti quotidiani del mondo ICT citiamo le cifre di quanto sta succedendo a Wall Street. L’intento non è quello di fornire indicazioni di investimento, ovviamente, quanto più l’affiancare l’analisi delle ‘breaking news’ con l’ottica di lungo/medio periodo che la borsa offre.
Fig 1: I titoli Microsoft, Apple e Google
La borsa vive di soglie psicologiche, di previsioni disattese, di proiezioni di mercato, di concorrenza, di scadenze, di profitti. Le strategie dei vari gruppi non fanno altro che danzare attorno a questi perni, e sarà l’andamento a Wall Street a determinare il successo o l’insuccesso di una iniziativa di mercato: il quadro di valutazione è tutto qui. Nello schema della Fig. 1 sono affiancati gli schemi riassuntivi relativi all’evoluzione dei titoli Microsoft, Apple e Google nel tempo (schema tratto da Google Finance). I tre titoli hanno un aspetto in comune a renderne particolarmente importanti le prossime scelte strategiche: sono tutti al loro massimo potenziale mai espresso in borsa.
Microsoft (MSFT) è già stata più su. Lo schema evidenzia come nel 2002 la quotazione fosse arrivata a 34 dollari, ma da allora è stato tutto un campo minato che non aveva più delineato particolari picchi se non a quota 30, ove il rimbalzo verso il basso tornava a fermare la crescita. Microsoft è oggi nuovamente quasi a quota 30 e mai come questa volta v’è la sensazione che il muro possa essere sfondato alla ricerca di nuovi record: Zune è la scommessa di lungo periodo, Vista ed Office arriveranno a macinare introiti a partire dall’inizio dell’anno, la Xbox è una miniera d’oro ancora da aprire: tutto torna ed in giornata Credit Suisse ha spostato il target per lo stock a 35 dollari.
Apple (AAPL) è al proprio record: lo schema rende evidente la grande crescita del titolo a partire da metà 2004 ed il traino della cordata iPod/iTunes ha rallentato solo a metà 2006 per poi ripresentare il gruppo oltre quota 85 dollari con trend di ulteriore crescita.
Google (GOOG) è a livelli difficilmente immaginabili fino solo poco tempo fa: nuovi record vengono macinati giorno dopo giorno, quota 500 dollari è ormai in vista e la soglia psicologica determina l’ostacolo più importante da superare: a questi appuntamenti gli investitori si chiedono se sia ancora opportuno o meno investire nel motore di ricerca, se sia più facile prevedere il titolo a 450 o a 550 nel breve periodo, se i numeri permettano ulteriore crescita o meno.
I prossimi passi saranno per tutti e tre i gruppi molto importanti, perchè il grafico delinea per tutti un 2006 da record ma per ogni record v’è sempre stato un riassetto successivo o una scalata verso cime mai affrontate prima. Non v’è ambizione risolutiva circa l’interrogativo sul futuro dei tre gruppi, ma uno sguardo di lunga gittata (ora che il limite è stato raggiunto) non poteva che essere utile.