MySpace e MTV Networks diventano soci nel tentativo di smettere di perseguire chi porta online clip video di materiale sotto copyright e cominciare a tirarne fuori un profitto. In maniera simile a quanto ha tentato di fare YouTube con la tecnologia Video ID, ora la società Auditude aiuterà ad identificare le clip in questione in modo che metà dei proventi pubblicitari vadano ai legittimi detentori di diritto.
Si tratta dunque del secondo tentativo di applicare l’idea che un contenuto coperto da diritto d’autore non debba necessariamente essere rimosso, ma possa essere sfruttato commercialmente. Secondo il nuovo concept introdotto dopo il primo tribolato esperimento di YouTube, comparirà per circa 10-15 secondi una barra nella parte bassa del video con il nome e la data di prima messa in onda del contenuto seguita dalla pubblicità.
La divisione di Viacom che conta sotto di sè 150 canali, pensa di aver trovato la cosìddetta “win-win solution”, cioè la soluzione nella quale nessuno ci perde e tutti rimangono soddisfatti. «Questo cambia tutte le carte in tavola e ci traghetta dal mondo dei “no” a quello dei “si”, dove i consumatori trattano i contenuti come credono, in libertà, mentre i detentori di copyright ricevono il compenso che spetta loro» ha detto Jeff Berman, capo della sezione marketing and sales di MySpace.
Le possibilità sono cospicue: MySpace ha una community di 75 milioni di visitatori mensili e 80.000 video caricati al giorno che nel solo 2007 ha generato tra gli 800 e i 900 milioni di dollari in profitti pubblicitari, nel 2008 poi ha lanciato MyAdds (una piattaforma che consente a chiunque di creare la propria pubblicità) e MySpace Music (che apre le porte alla fruizione musicale in streaming totalmente gratuita).
Dalla parte di MTV Networks invece non è solo nel profitto il vantaggio ma soprattutto in come la tecnologia di identificazione delle clip potrà fornire dati sul consumo dei video, cosa fino ad oggi impossibile. Chi vede i video, quanti ne vede, quali preferisce: sono queste le domande la cui risposta potrebbe valere più di qualsiasi profitto diretto, perchè in grado di influenzare in futuro il modo in cui i programmi dell’emittente saranno prodotti e distribuiti.