Videogiochi. Materia oscura. Chi ne da troppa importanza, chi li sottovaluta, ma è innegabile la carica passionale che scatenano nella fascia giovanile della popolazione. Il che, se non altro, attira gli interessi della politica la quale non sempre (uh come lo sappiamo bene!) si muove con raffinatezza in certi campi.
Multiplayer.it ha voluto alzare i toni della discussione su un tema particolarmente delicato come quello della classificazione dei videogiochi. Per alzare i toni è stata indetta una petizione online con cui si chiede di rivedere il nuovo impianto legislativo in cantiere. Fermo restando che probabilmente il Governo ha altro per la testa in questi momenti, forse è meglio evitare di rischiare che qualcuno firmi mentre pensa ad alleanze, processi e partecipazioni televisive. Insomma, come recita il claim usato da Multiplayer.it
Recita la petizione:
Il Disegno di Legge n. 3014 in materia di tutela dei minori nella visione di film e videogiochi, attualmente all’esame del Commissione Cultura della Camera, propone di creare un Comitato nazionale con il compito di “controfirmare” la classificazione del videogioco attribuita a livello europeo dal sistema PEGI.
L’Italia potrebbe diventare l’unico paese in Europa, dove viene imposto un macchinoso sistema di doppia valutazione dei giochi.
Se passerà il Disegno di Legge così ci saranno due conseguenze:
1. discriminazione dei videogiocatori italiani da quelli europei, allungando inutilmente i tempi nei quali gli italiani potranno giocare con i videogiochi, non soltanto quelli “controversi”, visto che la procedura di deposito e di eventuale riclassificazione nazionale è prevista per tutti i titoli senza distinzioni;
2. potrebbe comunque mettere a repentaglio la stessa tutela dei minori, perché la procedura alimenterebbe la pirateria, specie su Internet, e spingerebbe lo sviluppo delle importazioni parallele ? perfettamente legali – da altri paesi europei dove non vige il sistema del doppio controllo.
[…]
L’unico modo per affrontare efficacemente il problema è fare in modo che, da un lato, il sistema PEGI venga rispettato sia dai consumatori sia dai rivenditori e, dall’altro, che i genitori esercitino il loro compito di vigilanza al momento dell’acquisto e dell’uso dei videogiochi da parte dei propri figli…