Rupert Murdoch fa un profondo mea culpa ed ammette di non aver creduto a sufficienza nel miracolo di Internet. Il tycoon americano intende però ora agire senza perdere ulteriore terreno e, in occasione dell’American Society of Newspaper Editors di Washington, invita tutti gli editori del settore a seguire il suo esempio.
Murdoch ha detto alla platea dei presenti di non aver fatto quanto avrebbe potuto e dovuto fare e, soprattutto, dopo la bolla degli anni ’90 era convinto che la rivoluzione del nuovo medium si sarebbe presto spenta. Errore: oggi Internet è una realtà matura ed in costante crescita, e la maggior preoccupazione di Murdoch è rappresentata dall’impatto che tale rivoluzione possa avere sul mondo dell’informazione tradizionale (mondo nel quale Murdoch contiene gran parte del proprio impero economico).
L’invito dell’importante imprenditore di fama mondiale è dunque quello di aumentare le risorse a disposizione dei progetti per il web, con specifico riferimento all’informazione ed alla pubblicità online. Murdoch invita altresì a considerare lo strumento blog sottolineando come la mancata apertura dello strumento mediatico all’utenza implica una inevitabile sconfitta sul mercato.
Murdoch sottolinea inoltre una ovvietà che, molto probabilmente, troppo ovvia non è: portare online i giornali significa riprogettare la presentazione dei contenuti, evitando una mera transposizione online di quanto prodotto per il settore cartaceo. Egli ripone oggi molta fiducia nell’e-content ed avanza quelle che sono le proprie intenzioni commerciali: portare quanto più contenuto possibile sulla Rete ed impostare quindi il proprio mercato sui conseguenti possibili introiti pubblicitari.