Il quadro della situazione sembra difficilmente interpretabile, ma una cosa è certa: Rupert Murdoch ha i piedi in due, o più, scarpe. News Corp, Fox, Sky, Hulu, MySpace: i nomi si rincorrono e tessono una trama di alleanze e accordi tutti ruotanti attorno al nome del magnate australiano. Alla presentazione di Hulu tutto sembrava chiaro, ma ora Murdoch non conclude la mossa che poteva sembrare la più prevedibile e lascia invece la situazione in sospeso: la News Corp per ora non abbandona iTunes.
NBC Universal ha già deciso altrimenti: niente iTunes, niente Apple, via le pellicole dal video store di Cupertino. Amazon bussa alla porta e un accordo è subito siglato. News Corp, invece, lascia tutto com’è, pur non volendo manifestare alcun punto debole: il presidente del gruppo Peter Chernin sottolinea con forza di avere il coltello dalla parte del manico e ribadisce la volontà di spingere Apple ad un nuovo regime di prezzi nella distribuzione dei contenuti (e già si è intravista la possibilità dell’inizio di una distribuzione, sempre negata, in affitto).
24 e Prison Break sono i titoli su cui l’utenza italiana può cercare di leggere i rapporti tra le parti: con titoli di questo calibro Fox intende dettar legge, ma al tempo stesso iTunes rappresenta ad oggi la migliore delle opportunità. Chernin chiarisce le cose: con Apple i rapporti sono perfetti. Hulu, inoltre, non c’entra nulla: le parti sono su binari differenti, con iTunes pronto a vendere/affittare le serie e Hulu pronto a distribuirle gratuitamente grazie al supporto pubblicitario.
Chernin è un fiume in piena e consegna alla stampa ulteriori particolari sulle strategie del proprio gruppo: nessuna ipotesi al momento relativamente a Facebook (che non dovrebbe essere prossimo nè a cessioni, nè a quotazioni a Wall Street) nè tantomeno alcun contatto con Yahoo (per cui Murdoch aveva comunicato espresso interesse).