Rupert Murdoch combatte da tempo la propria crociata contro Google poiché ritiene parassita il modo in cui il motore di ricerca indicizza e redistribuisce i contenuti. Mentre Google si proclama mero intermediario e promette di portare traffico agli editori in collaborazione, Murdoch ha da sempre fatto ostruzione a questo tipo di visione proclamando per sé e per le proprie testate una irriducibile resistenza al crawler di Mountain View. Tuttavia Murdoch sembra aprire (per costrizione o per convinzione) a Google con un piccolo, abbozzato e soltanto parziale passo indietro: ora Google potrà spiare dal buco della serratura.
Quel che trapela è che nelle prossime settimane The Times (una delle testate dell’impero editoriale di Rupert Murdoch) aprirà al motore di ricerca le primissime frasi dei propri articoli online. La testata non cambia insomma modello di business, continuando a confinare gli articoli a quella parte di utenza disposta a pagare per avere a disposizione i contenuti desiderati, ma ora si fa meno integralista nella chiusura ai motori: Google potrà “assaggiare” gli articoli e farne proprio un piccolo estratto, ma il cuore del servizio informativo rimarrà ancora una volta confinato dietro paywall.
Il problema della testata è quello per cui la progressiva emorragia di lettori su carta stampata non corrisponde ancora ad una sufficiente crescita in formato digitale. Il tentativo è pertanto quello di attrarre nuovi visitatori facendo leva proprio sui motori di ricerca, mettendo in pasto a Google nuovi contenuti per valutare in modo empirico e sperimentale quale possa essere il riscontro.
Se Google porterà traffico, infatti, Murdoch potrebbe pensare ad una formula di compromesso tra le proprie convinzioni ed i propri interessi. L’apertura totale non è mai stata in discussione, poiché significherebbe sovvertire totalmente il modello economico alla base del progetto.
Il paywall, insomma, rimane intatto. A cambiare è lo spiraglio che The Times concederà a Google, passando da una chiusura totale ad una apertura parziale. Per Google è una piccola vittoria, per Murdoch è un piccolo passo indietro. Nell’interesse di entrambi.