Lo “squalo” non si è lasciato sfuggire l’occasione. Rupert Murdoch, ai margini di una trimestrale che vede la News Corp tornare con i conti in attivo, ha approfittato del momento per ribadire il valore dei propri asset, per riportare l’accento sui contenuti e ricordare che, senza contenuti, i vari tablet che stanno per vedere la luce altro non sono se non scatole vuote. Ma con una preferenza chiaramente espressa: a favore dell’iPad, contro Kindle.
Murdoch ha incentrato tutta la propria attività sui contenuti e l’unica sua avventura nei “contenitori” (MySpace) è stato un investimento che a poco a poco ha visto depauperarsi il proprio valore a causa dell’emergere di nomi nuovi quali Facebook, Friendfeed e Twitter. Murdoch festeggia ora lo stabilizzarsi della caduta di MySpace, dovuta anche ad un patto con Facebook che ha ridotto le ambizioni del social network di proprietà ma che ne ha riconsegnato un’identità. Ma nella presentazione della trimestrale Rupert Murdoch ha parlato anche in virtù di elemento centrale del mercato. Murdoch, infatti, avrà molto da dire anche nel nuovo filone dell’editoria online e fin da subito rivendica la propria leva contrattuale parlando in virtù di proprietario della HarperCollins.
La HarperCollins è tra i gruppi che Apple ha presentato come tra i primi partner del progetto iPad. Le parole di Murdoch nei confronti dei tablet, infatti, sono dolci, ma ferme: trattasi di dispositivi mobile interessanti in virtù del loro generoso schermo, ma senza contenuti di prestigio rimarranno «vuoti ed invenduti». Murdoch dalla propria ha due carte importanti da giocare: la HarperCollins è uno dei maggiori nomi nel mondo editoriale USA ed è sotto la medesima proprietà (News Corp) del Wall Street Journal, riferimento imprescindibile dell’informazione statunitense.
Murdoch chiede da tempo una svolta nei rapporti di forza tra produttori di contenuti e distributori. Con i tablet è giunta l’occasione tanto attesa, ma per questo motivo il magnate australiano non intende farsi sfuggire l’occasione. L’attacco ad Amazon è pertanto frontale: «Non ci piace il modello di vendita Amazon con tutto a 9.99 dollari. Non ci pagheranno così. Ci pagheranno il prezzo pieno di 14 dollari o qualunque cosa chiederemo… vogliamo qualche spazio di manovra. […] Apple sarà anche a buon mercato, ma non sono dei maiali come Amazon». Chiaro e diretto, senza dubbio.
La HarperCollins, insomma, potrebbe seguire da vicino il percorso avviato dalla Macmillan alla ricerca di un prezzo differente per i propri ebook. Apple ha quindi trovato un valido alleato in Murdoch, sul quale potrà fare affidamento per annullare le velleità di Amazon sul mercato dei libri digitali. Kindle, però, è un modello costruito per un mercato in stile iPod, con prezzi fissi e ricerca del monopolio. Amazon, quindi, terrà per il momento duro. La HarperCollins, infatti, ancora non si è sbilanciata e dallo store Amazon sono al momento scomparsi soltanto i volumi Macmillan. Il braccio di ferro è in pieno svolgimento, ma è chiaro come a questo punto Steve Jobs abbia dalla propria un aiuto di fondamentale importanza.