Quando si parla d’affari Rupert Murdoch difficilmente riesce a defilarsi. Soprattutto se sul tavolo ci sono più di 40 miliardi di dollari. Nell’affare Microhoo, però, la sua News Corp sembrava ormai definitivamente accantonata dopo i primi brevi contatti con Yahoo, salvo vedere il gruppo del magnate australiano rientrare dal retro e ripresentarsi sul versante opposto. A questo punto della trattativa risulta impossibile capire fino a dove arrivino gli spostamenti strategici delle pedine e dove inizino invece le autentiche mosse di mercato: è opportuno però notificare questa ulteriore novità della notte perchè fotografa in un solo quadro d’insieme cinque tra i più grandi gruppi del web: Microsoft, Yahoo, Google, AOL e News Corp.
Per capire quanto emerso, occorre tornare a qualche settimana fa, quando una esplicita domanda venne posta a Rupert Murdoch: News Corp è intenzionata a correre per l’acquisizione di Yahoo? Murdoch diede una risposta bivalente, che oggi assume connotato diverso al mutare del contesto interpretativo: «non abbiamo intenzione di correre contro Microsoft: hanno molto più denaro di noi». Il discorso, che sembrava finito lì, invece stava appena per iniziare in quanto News Corp era invece interessato a qualcosa di diverso: una possibile alleanza con Microsoft per sostenere la sua scalata e trarne successivo vantaggio.
Per Microsoft Rupert Murdoch potrebbe diventare una stampella necessaria per aggirare l’impeto dell’ostruzionismo Yahoo. Presso gli uffici di Sunnyvale, infatti, sarebbero in piedi trattative con America OnLine per arrivare ad una fusione dei due gruppi che renda più difficile a Microsoft la scalata (AOL andrebbe ad avere circa il 20% del gruppo risultante). Il test avviato con Google, inoltre, rappresenta una mina vagante nel contesto dell’offerta ostile che dovrebbe avvalersi dell’apporto convinto del piccolo azionariato. Presentarsi all’appuntamento decisivo mano nella mano con Rupert Murdoch (con MySpace al centro di ogni possibile futura sinergia), però, permetterebbe a Microsoft una posizione di forza fondamentale.
Da quando l’offerta pubblica è stata avanzata il titolo MSFT ha perso qualcosa come il 9.5%. Alla luce della composizione mista cash/share, i 31 dollari iniziali sono scesi ai 30 attuali mentre Yahoo ne ha sempre chiesti 40 (accontentandosi però probabilmente anche solo di 34/35). Queste le uniche certezze. Tutto il resto è uno scacchiere in frenetico movimento che vede all’orizzonte la scadenza ultima del 26 aprile. Con in mezzo tutta una serie di importanti risultati trimestrali da pubblicare.