L’industria musicale continua a lanciare segnali di ripresa, dopo diversi anni di declino: nuovo report pubblicato dalla IFPI evidenzia infatti come il 2011 sia stato l’anno “meno negativo” dal 2004, con numeri in alcuni casi in sensibile crescita, in altri invece ancora in calo ma caratterizzati da cifre inferiori rispetto al passato. Il mondo della musica, insomma, prosegue il proprio percorso di ripresa, forte dell’avanzare del formato digitale e di nuove soluzioni a disposizione degli utenti.
Nello specifico, la vendita di supporti fisici legati al settore musicale è calata rispetto all’anno precedente dell’8.7%, passando dagli 11.1 miliardi del 2010 ai 10.2 miliardi di dollari dello scorso anno. Seppur in calo, dunque, tale segmento ha fatto registrare la minore flessione degli ultimi 8 anni, lasciando intravedere spiragli di ripresa nel breve o medio termine. I ricavi provenienti dalla musica in formato digitale, invece, sono cresciuti di 8 punti percentuali, toccando quota 5.3 miliardi di dollari e superando in maniera abbastanza netta l’incremento del 5.4% registrato dodici mesi prima.
A guidare questa ripresa, secondo i numeri diramati dalla IFPI, sono principalmente i brani e gli album digitali acquistabili online, i quali hanno registrato un incremento del 19% ed hanno così raggiunto un volume d’affari pari a 3.7 miliardi di dollari. Di questi, buona parte provengono dagli Stati Uniti, nazione da diverso tempo particolarmente attiva nel settore della musica digitale, con l’Australia che ha fatto invece registrare l’incremento maggiore rispetto all’anno precedente con un sorprendente +60%.
In totale sono poi 17 le nazioni che hanno visto un aumento negli acquisti di musica digitale online da parte dei propri cittadini, permettendo così da un lato al settore di riprendersi ed incrementare i propri guadagni, dall’altro invece a nomi quali iTunes Match, Spotify, Rhapsody, Rdio, Mog ed altri nati negli ultimi anni di dimostrare ancora una volta la propria bontà e soprattutto il proprio ruolo fondamentale nella ripresa di un settore che con il declino dei CD ha iniziato inesorabilmente a perder colpi.