Amicizie, commenti e tante parole: Facebook è fatto essenzialmente di parole, sulle quali costruisce le proprie trame sociali e le proprie dinamiche di community. Ma un nuovo elemento si insinua a partire da oggi sul servizio: si tratta della musica, la quale diventa ufficialmente un oggetto di incontro e di scambio tra gli utenti permettendo vere e proprie sedute di ascolto collettivo.
“Listen with“, che in Italiano sarà presumibilmente tradotto come “Ascolta con”: sarà questo il pulsante magico che aprirà alla possibilità di ascoltare il medesimo brano con più persone, rendendo del tutto contemporanea l’esperienza di fruizione del pezzo. Ogni click non è un avvio dall’inizio, insomma, ma soltanto la concessione da parte dell’utente affinché un altro utente possa ascoltare un brano. Come offrire un auricolare, insomma, per poi vivere assieme la medesima emozione.
Al momento sono due i servizi musicali affiliati al nuovo servizio: trattasi di Spotify, Rdio e pochi altri nomi minori. Gli utenti che ascoltano musica tramite uno dei due servizi in automatico vedranno comparire una nota musicale di fianco al proprio nome sulla chat del social network, così che sia chiaro il fatto che è possibile effettuare un ascolto sulla base della condivisione che l’utente ha concesso. Un click sul nome permette di accedere al “Listen with” con il quale avviare il player dedicato per l’ascolto. Per i servizi che concedono l’ascolto dei propri brani a titolo gratuito trattasi di una importate pubblicità poiché l’utente che tenta di approfittare della condivisione si trova costretto a scaricare il player specifico (ad esempio Spotify, se la condivisione è avvenuta per mezzo di un ascolto su Spotify).
Tale funzionalità è potenzialmente aperta a qualsivoglia servizio intenda entrare in partnership con Facebook, sincronizzando i propri sistemi con la social graph del motore ed aderendo allo specifico del progetto musicale avviato. Così facendo vede aprirsi un mercato potenziale estremamente vasto poiché il passaparola potrebbe portare ad una moltiplicazione di download sulla base degli ascolti a catena avviati.
L’utente da parte sua ha la possibilità di vivere una esperienza nuova nel mondo virtuale di Facebook: avviare l’ascolto collettivo significa non condividere un file, ma condividere una esperienza nel vero senso della parola. Si potrà commentare tramite la chat quel che sta avvenendo ed è altresì possibile estendere l’ascolto collettivo fino ad un massimo di 50 utenti in contemporanea. L’ascolto collettivo è ovviamente qualcosa che coinvolge, poiché segnala ad entrambe le parti che si è avviata una esperienza comune: si è come fianco a fianco, con la stessa melodia nelle orecchie e la stessa emozione nel cuore. I più romantici obietteranno che dal vivo è tutt’altra cosa, ma chi è ormai avvezzo alle dinamiche da social network ha fantasia a sufficienza a disposizione per dribblare osservazioni di questo tipo.
L’ascolto, in quanto attività registrata dal network al pari di qualsiasi “mi piace” o aggiornamento di status, lascia una propria traccia sulla Timeline. Come ogni altro contenuto, però, può eventualmente essere eliminato dalla Timeline stessa seguendo le canoniche istruzioni utili a nascondere materiale del proprio diario.
Il progetto offre inoltre importanti vantaggi anche agli artisti che intendono utilizzare Facebook per le proprie iniziative di marketing. Ad ogni ascolto, infatti, la nota sulla chat pubblica altresì un link verso la pagina ufficiale dell’artista protagonista del brano in ascolto. Così facendo gli artisti cattureranno nuovo traffico sulle proprie pagine, dalle quali potranno promuovere gadget, eventi o qualsivoglia altra iniziativa. L’investimento su Facebook da parte delle etichette, insomma, ha ora maggior ragione d’essere in virtù di un impegno preciso in grado di restituire all’esperienza musicale caratteristiche precise e precise opportunità.
Come ogni altra attività sul social network, infine, anche gli ascolti musicali possono essere condivisi soltanto con gruppi specifici, gestendo così in modo del tutto volontario e consapevole anche questo tipo di informazione: soltanto gli utenti abilitati a vedere che si sta ascoltando un brano potranno pertanto vedere l’apposita nota sulla chat sull’interfaccia. Del resto non si presta volentieri un auricolare a tutti: su Facebook è la stessa cosa, soltanto in digitale.