Non etichettatela come una banale applicazione per ragazzini: Musical.ly è un fenomeno globale, che risponde in modo furbo e astuto all’esigenza di notorietà manifestata da una fascia d’utenza ben precisa, quella più giovane. È anche un business in forte crescita, che getta le sue fondamenta sulle dinamiche d’interazione social, sfruttando la fruibilità immediata di contenuti generati per essere condivisi, diventare virali e finire divorati in pochi secondi.
Per capire quanto sia enorme e imponente il giro d’affari potenziale legato a un’app di questo tipo è sufficiente riportare l’interessamento di Beijing Bytedance Technology, realtà cinese specializzata in informazione online (suo l’aggregatore di notizie Toutiao con oltre 120 milioni di utenti), che ha annunciato l’intenzione di portare a termine l’acquisizione di Musical.ly con un investimento economico quantificato in un miliardo di dollari. Sfuma dunque la possibilità di vedere il brand passare nelle mani di Facebook, come di recente ipotizzato da alcune indiscrezioni circolate in Rete.
https://www.youtube.com/watch?v=PjHm2HFHC0M
La storia di Musical.ly nasce proprio in Cina nel 2014, ad opera di Alex Zhu e Luyu Yang. Il successo arriva però dall’occidente, grazie all’incredibile diffusione delle applicazioni per Android e iOS: 200 milioni di utenti registrati e 12 milioni di video caricati ogni giorno (dati aggiornati al maggio 2017) dai muser, i membri della community. La sua principale caratteristica è quella che consente di produrre brevi filmati (da 15 secondi a un minuto), scegliendo un sottofondo musicale e doppiandolo come se si cantasse in playback. Il risultato finale può poi essere personalizzato modificando al velocità di riproduzione o aggiungendo effetti di vario tipo. La formula perfetta per strizzare l’occhio ai millenial, nell’era dei talent e dei social.
L’avvicinamento di Musical.ly al mercato orientale, in particolare a quello cinese, costituisce un’opportunità anche per etichette e major discografiche, che attraverso la formula del lip syncing saranno in grado di promuovere i loro artisti e gli album prodotti in un mercato ancora perlopiù inesplorato, ampliando la fanbase e beneficiando inoltre delle royalty derivanti dallo sfruttamento dei brani.